domenica 25 settembre 2022

Dylan Dog: la verità dietro la fine del rilancio

L'articolo sulla fine della gestione di Roberto Recchioni di Dylan Dog ha avuto molto successo nei gruppi social in cui è stato condiviso e nel 99% dei casi ho notato che tutti sono felici che quello che è stato conosciuto come rilancio dell'indagatore dell'incubo sia terminato. Il presente immediato, per bocca dello stesso fumettista romano, sarà un ritorno al pre-rilancio (ed un nuovo curatore in arrivo nel 2023?).

Difficile, infatti, che Recchioni resti dov'è dopo che Sclavi, secondo la versione ufficiale, gli ha detto basta. Dylan deve tornare ciò che era prima dell'incubo in cui Recchioni e i suoi amici lo hanno trascinato dal 2013 ad oggi. La perdita di lettori e le decise prese di posizione sulla rete si sono abbattute sulla casa editrice che non ha potuto fare diversamente. La fase Recchioni deve essere chiusa al più presto.

E di Recchioni che cosa ne sarà? Si dice che il suo futuro sia al cinema come regista. In questo modo potrà realizzare il suo sogno di fare un film su John Doe. E' ovvio che ad Hollywood lo stanno aspettando a braccia aperte, no? Ciò che più conta per il popolo dylaniato è che se ne vada lontano dalla Bonelli. In questi anni ha cercato di infilarsi nel mondo texiano ma il tentativo non è riuscito (buon per i texiani).

Boselli prevede due step: prima con storie brevi o speciali e se tutto va bene ti accetta nella serie regolare. Recchioni ha scritto un paio di storie speciali ma è tutto finito lì. Se oggi Recchioni non scrive Tex è perché Boselli non lo ha voluto (entrambi non lo riconosceranno nel caso chiedeste). Recchioni ha cercato di infilarsi anche nel mondo di Zagor ma lo fece nel modo più sconsiderato e allucinante possibile.

Accusò i lettori dello spirito con la scure di essere dei talebani e sul forum zagoriano si scatenò l'inferno. Anche oggi nel mondo di Zagor è tempo di guerra con una robusta fetta di lettori che vogliono che Burattini, che accusano di avere distrutto Zagor, vada via. Recchioni litigò pure con Gianfranco Manfredi, che accusò di non essere stato in grado di valorizzare Adam Wild sulla rete. Manfredi la prese male.

Oggi la triste situazione di Dylan Dog è la seguente: Recchioni cura il mensile mentre Busatta cura il Maxi. Di fatto, esistono due curatori editoriali e nel mondo dylaniato non c'è posto per tutti e due. Il Maxi è stato già ristrutturato per il ritorno al classico così come ora pare avverrà per il mensile. C'è chi è pensa che Recchioni resterà lì dov'è, accettando la nuova situazione. Possibile ma estremamente difficile.

Più facile è pensare che Busatta si prenda tutto, mensile compreso e che Recchioni vada via. Lo presero nel 2013 per provocare, creare polemiche per destare l'attenzione dei fan. Un Recchioni che scrive storie ordinarie (sempre che ne sia in grado) non serve alla Bonelli e darebbe l'idea di uno che non avendo altri sbocchi lavorativi, accetti di fare compromessi con se stesso, snaturandosi del tutto.

Qualcuno mi ha chiesto nei commenti sui gruppi il perché Sclavi si è mosso solo adesso. Io non credo che tutto sia partito da Sclavi, che in una intervista disse che su Dylan Dog decide tutto Recchioni. Facile quindi capire che cosa è successo. Con le vendite in continuo calo e una situazione generale disastrosa, alla Bonelli si saranno riuniti per capire il da farsi, decidendo di mettere fine al Dylan di Recchioni. 

Basta rilancio e basta recchionate, ma come attuare tutto ciò? Ecco che è tornato utile Tiz Sclavi, che avranno coinvolto suggerendogli di intestarsi questo cambio di rotta per tentare di riportare sul galeone i vecchi fan (che hanno mollato per colpa delle storie di Recchioni). Il copione dato in pasto ai lettori è stato il seguente: Sclavi ha deciso che Dylan deve tornare quello che era prima del rilancio del 2013.

Basterà per scuotere il fandom? Credo di no. La maggioranza dei fan odia Recchioni, molti hanno mollato la serie a causa sua. Nemmeno Busatta sul Maxi strappa consensi. Occorre una sterzata ed un nome nuovo. Qualcuno vorrebbe Tiziano Sclavi, ma non penso che le sue condizioni fisiche gli permettano di tornare a scrivere. Lui sta bene dov'è, comodo, a percepire le royalty che gli arrivano da Dylan Dog.

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