mercoledì 30 novembre 2022

Burattini svela perché in Bonelli fanno storie corte

Moreno Burattini, curatore di Zagor e spesso al centro delle critiche di una ampia fascia di lettori dello Spirito con la Scure, rispondendo alle domande dei fan sul blog di Zagor e altro, ha spiegato perché alla Bonelli è così difficile realizzare storie formate da più di tre o quattro albi. In primis, ricorda che a dicembre 2021 è uscita una storia di tre albi dedicata al passato di Rochas e ne sta adesso scrivendo un'altra di uguale lunghezza sul ritorno di Supermike. Perché non più lunghe?

Il motivo, secondo Burattini, risiede nel sistema con cui sono prodotti i fumetti alla Sergio Bonelli, che in tanti decenni non è mai cambiato. Innanzitutto, il problema maggiore è trovare una trama che duri così tanto e visto il livello non eccelso degli attuali sceneggiatori, credo io, la soluzione non è semplice. Ma non è questo il problema vero. Dice Burattini che oggi è inevitabile notare che i disegnatori realizzano un minor numero di tavole al mese rispetto ai loro colleghi del passato.  

E aggiunge ancora: Tenere impegnato un illustratore su un racconto molto lungo significa bloccarlo su quel lavoro per anni e anni (3, 4, 5), con il rischio costante di incidenti di percorso o rallentamenti (è ovvio peraltro che gli investimenti fatti dalla casa editrice su questo work in progress rientreranno peraltro soltanto a storia pubblicata)Non è neppure detto che una storia in quattro albi sia per forza più bella di una in tre o in due (o in uno). Su questo, devo dire, ha ragione.

E chiude osservando che ogni storia deve avere la lunghezza richiesta dagli sviluppi della trama, allungare il brodo non migliora la qualità del racconto. Noi possiamo anche apprezzare le storie-fiume, ma nel mondo che ci circonda ci sarà sempre più spesso chi si spaventerà o storcerà la bocca o sarà scoraggiato di fronte a una storia a fumetti che gli venga proposta in quattrocento o cinquecento pagine. Quello che ho capito io è che i problemi per le storie di 500 pagine sono due.

Il primo è che i disegnatori sono lenti se confrontati con gli artisti del passato, ma la colpa è dell'editore che non li induce a dare di più. O magari non li paga in misura tale da ottenere di più. Il pubblico vuole storie brevi, di facile e rapida fruizione. Burattini non lo ha detto ma è chiaro che si riferiva al livello culturale dei lettori che oggi è più basso rispetto al passato. Così alla Bonelli si adeguano alla domanda dei fan e producono storie tagliate sulle ridotte capacità mentali dei lettori. 

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