L'esaltazione dei fan per il Joker, che diffonde l'immagine di violenza, depravazione e follia, come personaggio si può solo spiegare come il segno evidente della degenerazione morale dei tempi di oggi. Dopo la chiusura (dovuta all'abbandono dello scrittore James Tynion IV) della serie di quest'anno, il mese scorso è uscito il n. 1 della nuova collana The Joker: The Man Who Stopped Laughing, ovvero Il Joker: l'Uomo che ha smesso di ridere, di Rosenberg e DiGiandomenico.
Almeno quanto i termini dei siti Usa che descrivono come contorte le menti degli autori, Matthew Rosenberg e Carmine DiGiandomenico. I riferimenti al cannibalismo se li potevano risparmiare. Vorrei capire come faranno quelli della Panini a pubblicare tale materiale in Italia, roba che dovrebbe essere vietata. Il Joker fa anche di peggio: soffoca un uomo, taglia la gola ad un secondo e versa acido nella bocca di un terzo. Messaggi lanciati a chi gli contende il dominio della mala.
Avversari del Joker in questa nuova serie saranno Due-Facce, Riddler e Maschera Nera, ma soprattutto Jason Todd alias Red Hood, il quale ha un ottimo motivo per volerlo seppellire: in una storia del 1988 fu ucciso dal Joker e resuscitato, in modo insolito, in Infinite Crisis del 2005. Il cannibalismo è una pratica che ha anche un forte simbolismo esoterico. Si ritiene che negli Usa esistano sette composte anche di personaggi noti che lo pratichino. Nulla di cui andare proprio fieri.
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