mercoledì 28 dicembre 2022

Diabolik (Anno LXI) n. 11-2022: apoteosi di un flop

Il capitolo finale della saga del 60esimo anniversario di Diabolik, che è stato ospitato nell'inedito albo di novembre, ha confermato in toto le pessime premesse dei primi due capitoli. Una storia semplice, assai prevedibile, con una trama pregna di ingenuità lontana anni luce dal vero personaggio e non coerente con la genialità e la sua intelligenza. Una classica farina del sacco di Castelli, di cui ho spiegato nella rece del secondo capitolo come ed in che modo è riuscito, secondo me, ad imporre una storia così deludente, anche nella struttura classica.

Le storie di Diabolik sono articolate sempre uno sviluppo principale, l'intervento risolutivo del re del terrore e una parte con le spiegazioni o "spiegone" come qualche lettore ignorante di oggi descrive questo momento, che è il migliore dell'albo. Questa struttura è stata calata nella saga, di cui ogni volume rifletteva una di queste parti. La prima con la principale, la seconda con l'intervento risolutivo e la terza, che è ospitata nel presente volume, con la spiegazione. E a dire il vero, un intero volume solo per spiegare è stata una delusione assoluta.

Già nella recensione del secondo volume avevo illustrato, intuendone i contenuti, come si erano svolti i fatti e di come Diabolik non poteva essere morto davvero. Avevo anche colto il vero nemico ispiratore di tutti gli eventi, confermato dalla sinossi della storia successiva nelle anticipazioni del secondo capitolo, sicché la lettura di questo terzo ha riservato poche sorprese. L'albo si apre infatti con Antonio Baumann che confessa (ai lettori) come è stato lui ad organizzare l'assassinio di Diabolik ed Eva Kant nel carcere dell'isola dello Stato di Capomar.

Fin qui tutto facile a conferma delle mie intuizioni. Baumann non era più in grado di sostenere i costi dell'ingente servizio di sicurezza per proteggere i suoi diamanti e quando gli è capitato di sapere che i suoi nemici erano stati presi a Capomar, non ha perso tempo, muovendo le pedine giuste per farli eliminare. Ed invece, era lui ad essere stato giocato dal re del terrore. Qui, Castelli si riprende un po' ma anche in questo caso con uno sviluppo più che prevedibile, antidiluviano con chiari riferimenti a storie degli anni '60 per il sistema utilizzato.

Nel frattempo, il complotto volto a cancellare tutte le tracce di chi è invischiato nell'assassinio di Diabolik prosegue. Un misterioso killer uccide, che in quel momento pensavo inviato da Baumann, li elimina uno ad uno. Vengono pertanto nell'ordine il dottor Hubert, colui che ha falsificato l'autopsia nel carcere di Capomar e Linda Gomez, cioè la secondina che credeva di avere ucciso Eva Kant. Il misterioso killer uccide anche Francisco Maser, colui che avrebbe ucciso Diabolik nel carcere. E infine, il direttore e il suo contatto nella mala, Morgan.

Da segnalare che a pagina 23 si nota l'immagine di una cameriera con un reggiseno trasparente dove si vedono i capezzoli. Un fatto molto raro nelle storie di Diabolik (o non c'è mai stato). A quel punto, entra in scena il protagonista. Mica avevate creduto che Diabolik ed Eva Kant fossero morti nel modo assurdo ideato da Castelli alla fine del primo capitolo, vero? Dopo il flop del furto dei preziosi di Baumann, Eva propone a Diabolik di fare una vacanza però lui ha un'idea: e se sfruttassimo questo per mettere nel sacco Baumann? Ecco come.

Facciamo credere a Baumann che siamo stati arrestati in un Paese senza estradizione, così allenterà i sistemi di sicurezza dei gioielli. E facciamolo, assumendo due attori che ci impersonino per un po' lì. Gli faremo credere che si tratta di un documentario su di noi e girato in una modalità realistica e al momento opportuno riveleremo tutto alla polizia con il nostro avvocato (che sarà Pablo Lomar) e loro saranno rilasciati e noi prenderemo i gioielli. Qui scatta una ingenuità palese: il re del terrore doveva prevedere le mosse successive di Baumann.

E che cioè avrebbe tentato di uccidere i loro sosia in carcere, Nicolas Borton e Vanna Corman, come sarebbe in effetti avvenuto. La notizia scuote Eva: i due si erano fidati di loro e hanno pagato il prezzo. La vendetta è inevitabile. E' Diabolik che, come Eva, presenti a Capomar, si muove per eliminare uno per uno tutti quelli che hanno avuto a che fare con la morte di Nicolas e Vanna. L'ultimo ad essere eliminato è Baumann. Diabolik gli si presenta in casa con la maschera di Ginko e fingendo di avere intuito il piano di Diabolik glielo spiega in dettaglio.

Alla fine si toglie la maschera e lo ammazza, prendendo i gioielli per i quali tutto era avvenuto. Ginko viene avvisato subito della morte di Baumann e capisce subito che è stato Diabolik, che a Capomar non è morto. A pagina 122 si vede il suo volto felice: la lotta continua, dice raggiante. Questa saga era stata preceduta da annunci che lasciavano preludere ad un cambiamento epocale di Diabolik, che non c'è stato. Si voleva creare hype? Ok, ma perché dicendo bugie ai lettori? Non è cambiato nulla, Diabolik è sempre lui nonostante un pessimo Castelli.

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