domenica 25 dicembre 2022

Diabolik (Anno LXI) n. 09-2022: un Castelli ingenuo

Si è molto parlato della storia del numero di settembre di Diabolik in quanto capitolo iniziale di una saga in tre parti che prometteva degli sviluppi incredibili per il re del terrore e cambiamenti definitivi, però dalla lettura di questa prima parte, terminata con un colpo di scena di grande impatto, non si è avvertito nulla di innovativo. La saga è stata concepita per festeggiare il 60esimo anniversario del personaggio di Angela Giussani, che esordì nelle edicole il 1 novembre 1962. La saga è stata strutturata in tre parti per terminare a novembre 2022.

Per realizzarla Mario Gomboli, autore del solito soggetto, ha chiesto al suo amico Alfredo Castelli, autore di Martin Mystère per la Bonelli, per una idea, che almeno per ora non mi è parsa originale. I testi sono stati affidati al migliore scrittore italiano, Tito Faraci, mentre i disegni sono stati curati da Riccardo Nunziati con le chine di Jacopo Brandi. Il disegno infatti è di ottima fattura ed è l'aspetto migliore di questa storia che, si ripete, di originale non ha dimostrato nulla, anzi in alcuni tratti è stata perfino irritante e piena zeppa di ingenuità clamorose.

Diabolik intende rubare i preziosi di Antonio Baumann, intermediario finanziario ma in realtà uno dei boss di Clerville. Il piano di Diabolik è semplice: si sostituirà a una delle guardie per entrare in casa durante un viaggio di Baumann. Tutto sembra filare liscio quando il cellulare della guardia stordita, il cui corpo aveva nascosto in un cespuglio, ha iniziato a squillare (la madre lo aveva chiamato per dirgli che il padre era deceduto). Diabolik riesce a stento a fuggire. Il colpo è saltato e Baumann dallo spavento si munisce di un esercito per proteggersi.

Diabolik ed Eva decidono così di mettere da parte il colpo e di farsi una vacanza nella repubblica di Capomar, dove possono girare per strada senza maschera in quanto nessuno li conosce. Un giornalista di nome Giacomo Preston lo riconosce e informa subito il commissario Alvarez, il quale però non può fare niente. A Capomar Diabolik e Eva sono incensurati e non esistono trattati di estradizione con Clerville, per cui non possono nemmeno essere mandati via. Ginko, informato da Preston, convince Alvarez ad arrestarli per uso di documenti falsi.

Soli e con tutti loro attrezzi sotto sequestro, Diabolik ed Eva vengono trattenuti nell'albergo dove alloggiavano sorvegliati dalla polizia. Gli viene assegnato un avvocato d'ufficio, tale Pablo Lomar, che è sicuro di scagionarli perché per uso di documenti falsi al massimo rischiano una pena minima. Dietro pressioni di Ginko, che allerta il governo di Clerville, Diabolik ed Eva vengono trasferiti in un carcere di massima sicurezza in attesa del loro processo. Una sera, alla fine dell'ora d'aria, Diabolik viene aggredito da un agente che lo uccide senza motivo. 

Palesi le ingenuità riscontrate. Il fatto che Diabolik abbia bisogno di un avvocato è qualcosa che non si può leggere. Chiuso nell'albergo, pur senza maschere o trucchi, avrebbe potuto facilmente andarsene. Lui è Diabolik. Il fatto poi che sia stato in apparenza ucciso mediante un semplice attacco alla gola fa sorridere. Un'altra grossa ingenuità: anche quando va in vacanza all'estero Diabolik prepara una serie di precauzioni. Lui è Diabolik. E' Castelli che ha avuto idee così ingenue e anacronistiche? O è stato Gomboli che si è fatto trascinare?

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