giovedì 1 dicembre 2022

La DC: "testi offensivi razziali in GCPD: Blue Wall"

Questa estate la DC Comics aveva annunciato l'uscita della miniserie GCPD: The Blue Wall con testi di John Ridley e con disegni di Stefano Raffaele (ne ho parlato qui). Ora si viene a sapere che gli albi avranno un avviso che le storie conterranno linguaggi offensivi dal punto di vista razziale, il che è può apparire normale in uno scenario tipico di serie poliziesche americane, in cui questo tipo di linguaggio si trova, ma non in un fumetto scritto da un uomo di colore come Ridley. 

In questo modo, la DC vuole pararsi contro eventuali polemiche che potrebbero sorgere o magari non escludo che lo hanno fatto solo per attirare l'attenzione. Finora l'altra serie di Ridley di tipo woke, ovvero I am Batman, con il Batman di colore Jace Fox, sta andando male nelle vendite. Ora temono che Ridley possa essere visto come una sorta di traditore della sua razza e dei valori dell'inclusione che la Marvel sta propagandando sostanzialmente autodistruggendosi sul mercato.

Così la DC ha spiegato in modo ufficiale: L'sua inclusione è una scelta creativa intenzionale intesa a evidenziare il fatto che un linguaggio di questo tipo è stato spesso utilizzato nei decenni passati e rimane in uso oggi, anche se i contesti si evolvono. I lettori a cui i tale linguaggio è stimolante o dannoso sono avvisati. Alla DC stanno prendendo atto specie dopo il flop del film di Batgirl, che non possono andare avanti in modo autolesionistico come fatto fino ad oggi perdendo milioni.

Il n. 1 si basa su Renee Montoya, nominata commissario del GCPD in Fear State del 2020. La storia la vede in difficoltà mentre è sull'orlo di una crisi di mezza età. GCPD: The Blue Wall n. 1 introduce anche tre nuovi volti nella polizia di Gotham, gli agenti Samantha Park, Danny Ortega ed Eric Wells. Ansioso di aiutare a proteggere la città, il trio apprende rapidamente che il lavoro potrebbe non essere quello che pensavano fosse poiché si ritrovano soggetti a razzismo e mobbing.

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