domenica 29 gennaio 2023

L'Uomo Ragno n. 801: Zeb Wells è un dilettante

Con il n. 801 inizia la serie di recensioni per il sito, dopo la lettura al ritmo incalzante degli albi ragneschi usciti negli ultimi due anni e che io ho letto in circa 20 giorni. Una premessa: facendo la cronaca degli eventi fumettistici in Usa su questo sito, so già tutto però leggere gli albi è un'altra cosa. L'Uomo Ragno è l'unica serie Panini che compro in edicola ogni quindici giorni da... tanti, tanti, tanti anni. Le altre serie le recupero nell'usato perché i prezzi che oggi praticano alla Panini non permettono altro. Leggo perché gli altri comprano e me li rivendono.

Poiché i prezzi saliranno (così si sussurra) e certo non scenderanno, dovrò continuare così. Leggere Spider-Man mi costa ben dieci sacchi al mese e i pochi centesimi che arrivano dal blog non bastano certo a coprire questi acquisti. In questo albetto viene proposto il n. 1 della nuova serie di The Amazing Spider-Man, la vol. 6, che poi corrisponde al n. 895 della serie vol. 1. La storia comincia con Peter piegato sulle ginocchia in una località in Pennsylvania in un cratere lasciato da una sorta di esplosione. Ha la maschera squarciata e un segnalatore. 

Alza lo sguardo e urla gahhhhh. Cosa è successo? Boh, mentre scrivo queste righe in Usa ancora non si sa cosa abbia combinato Peter nella zona. Forse non lo sa nemmeno Wells che oggi sta scrivendo le storie di Amazing collegate all'evento Dark Web. Già, Zeb Wells. Possibile che in Usa non ci sia un professionista di livello in grado di scrivere Spider-Man e dobbiamo sorbirci questo dilettante? Passano sei mesi e Peter torna a New York. I suoi amici lo avevano cercato ma lui non ha mai risposto, a nessuno, nemmeno a Zia May. Ora lo odiano tutti. 

Zia May sempre premurosa si sente offesa per qualcosa che Peter non gli ha detto. Il suo amico Randy Robertson è felice di vederlo ma Peter sembra perso nei suoi pensieri e quasi non gli da ascolto. Mary Jane non vuole nemmeno rispondergli al telefono. Ora vive con un certo Paul, un musulmano con i suoi bambini che la pure chiamano mamma. Mary Jane con un musulmano? Alla Marvel si sono bevuti il cervello con questa dannata solfa dell'inclusione. Peter ha problemi di soldi e non ha ancora pagato il conto all'ospedale McCarthy.

Fu lì che venne curato dopo essere stato ferito dalle radiazioni nello scontro con gli U-Foes in UR n. 788. Johnny Storm cerca di aiutarlo, ma Peter lo evita. Perché si comporta così? Sullo sfondo è scoppiata una guerra tra la banda di Lapide e Richard Fisk alias la Rosa, che vuole un aliante di Goblin. Per farci cosa non si sa, ma quando Spider-Man si fa vedere durante la sua consegna ne deriva uno scontro con Digger, che lavora per Fisk. Gli uomini della Rosa prendono l'aliante e la Coniglia Bianca che lavora per Lapide resta a mani vuote. 

Randy Robertson vuole sposare la figlia di Lapide, Janice Lincoln alias il nuovo Scarabeo e ha chiesto al padre la sua mano. Lapide gli dice di prendere ciò che vuole. Ai suoi tempi non si chiedeva, si prendeva per capire quanto si era in grado di tenere ciò che si era preso. Due parole sui disegni di John Romita Jr. Mai sopportato, ma ormai il suo tratto nelle storie del Ragno è un marchio di fabbrica come quello di Mark Bagley, del resto. I tempi di Ross Andru o di Alex Saviuk sono lontani però allora Spider-Man era disegnato con un rispetto delle anatomie.

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