domenica 8 gennaio 2023

My Hero Academia n. 1: un altro pessimo manga

My Hero Academia di Kohei Horikoshi è una di quelle serie manga che tenevo d'occhio in quanto riflette una caratteristica basilare che io chiedo in un fumetto nippo: la durata. In Giappone esce dal 2014 e ha generato oltre ad un popolare anime anche vari spin-off, proposti in Italia dalla Star Comics nella versione economica, il tankobon con il formato 12x17 a 4,30 euro (oggi purtroppo aumentati a 5,20 euro). 

Sull'aumento ci passo sopra, dato che prendo solo il n. 1 di una serie che mi interessa, la faccio andare avanti e dopo recupero i volumetti nell'usato dove in luogo degli attuali 5,20 euro posso spuntare anche offerte di 1-1,50 euro al pezzo. Non me ne voglia la Star Comics ma le sue robuste vendite generano una gran mole di albi, i quali inondano l'usato e i fan devono rivendere tutto o quasi per reperire liquidità.

Il primo numero di My Hero Academia mi ha deluso. Ho trovato una storia priva di coerenza logica, con personaggi poco caratterizzati e un contesto descritto in maniera troppo frettolosa. Il disegno rientra nei ranghi della sufficienza di altri shonen proposti dalla Shueisha su Weekly Shonen Jump. L'idea a base di questo manga è che l'umanità ad un certo punto si sia ritrovata in possesso di poteri suvrumani. 

Una posizione vista da alcuni come privilegio poiché chi manifesta i poteri e si mette al servizio della società riceve perfino un reddito. Eh, Peter Parker che si è sempre lamentato di essere uno spiantato e costretto a fare foto di se stesso da vendere ai giornali per campare, si sarebbe trovato bene. Tutto è iniziato con la nascita di un bambino luminoso a Qingquing in Cina. Da allora molti hanno avuto i poteri.

I poteri, che variano da persona a persona, sono chiamati quirk e chi non ne possiede è fatto oggetto di esclusione e odio sociale. Esistono anche scuole che preparano gli heroes (così sono definiti i possessori di quirk) e la Yuei è la più nota del Giappone. Il fatto curioso è che gli heroes oltre al reddito hanno anche il diritto di cittadinanza. Questa non l'ho capita. Chi non ha i quirk non ha cittadinanza come gli altri?

Il protagonista della testata è Izuku Midoriya chiamato Deku, che, per ovvie ragioni di trama, non ha un quirk, vuole diventare un heroes ed è frustrato perché senza i poteri si sente fottuto in una società che lo giudica un sub-umano. Horikoshi lo descrive come uno che frigna con insistenza, pieno di paura e anche un po' effemminato, ho notato. Un giorno si imbatte in Allmight, il potete e famoso di tutti gli heroes. 

Allmight gli confessa il suo segreto: il suo potere non è innato ma gli è stato trasferito da un altro possessore e lui ora è alla ricerca del suo successore. Il vero aspetto di Allmight è quello di un vecchio (molto stilizzato, come lo disegna l'autore) ed è rimasto colpito dal coraggio di Deku durante lo scontro tra un heroes e un villain, i possessori di quirk che usano il potere per fare del male come nei comics Usa.

Per ricevere il potere di Allmight, che poi si scoprirà essere uno degli insegnanti dello Yuei a cui Deku vuole tanto iscriversi, il ragazzo deve sottoporsi ad un duro allenamento fisico. Dopo dieci mesi è pronto e ingoiato un capello di Allmight si presenta per l'esame di ammissione insieme ai suoi amici. Tra questi c'è il perfido Katsuki Bakugo che lo odia e lo osteggia in tutti i modi e la gentile Ochaco Uraraka.

L'esame di ammissione è difficile ma Deku riesce ad entrare. Di lui si accorge subito uno degli insegnanti, amico di Allmight, Shota Aizawa, il cui quirk consiste nel bloccare i quirk degli altri. A differenza di altri possessori di poteri, quello in possesso di questo Deku essendo stato acquisito in maniera non naturale, presenta un problema. Rischia di consumare il suo corpo se lo usa troppo senza un autocontrollo forte.

Non ho capito dove vuole andare a parare Horikoshi con una serie così debole. Nel n. 1 ha fatto vedere molto poco, però non è questo il problema. Il punto debole della serie, per me, è Deku. Troppo debole per essere uno che dovrebbe risaltare sugli altri. In rete dicono che sia gay o represso ma di certo non è un tipo simpatico almeno per me. Darò ancora fiducia alla serie comprando nell'usato gli altri numeri.

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