domenica 19 marzo 2023

Bugs insiste ma non smentisce i dati forniti qui

Non so perché Bugs Comics non vuole rilasciare i dati di vendita dei suoi fumetti né mi interessa il motivo ma come ho spiegato in questo articolo non è così difficile oggi ricostruire questi dati seguendo uno schema logico credibile ed affidabile. La Bugs non è obbligata a farlo, s'intende, tuttavia, il fatto che non abbia fornito quelli che per loro sono i dati reali rafforza la conclusione che quelli che io ho ricostruito sono molto fedeli a quelli effettivi. Ripeto: non è difficile arrivarci.

Oggi Bugs ha scritto un altro post in cui ha seguitato a ribadire la sua posizione che, come ho dimostrato io, invece, è deficitaria sotto molti aspetti. Una insistenza che si può spiegare come una tendenza degli editori di porsi verso i lettori (che, però, giustificano la loro esistenza) come depositari di un sapere a cui solo loro possono accedere ma che oggi per fortuna è invece a disposizione di tutti coloro che, come me, manifestano interesse e ne vogliono parlare in maniera libera.

Quella dei dati di vendita dei fumetti è una questione "scomoda" per ogni editore italiano. Ed infatti, Fumasoli dice nel post: È impossibile, per chiunque non sia l’editore, avere i dati di vendita. Ma non è così, dato che spesso i distributori ne sanno parecchio. E termina con una sorta di editto: Qualsiasi ipotesi provenga da chiunque, è una cazzata. Anche questa è una affermazione lontana dalla realtà anni luce. Però, non intendo tornare su argomenti già trattati. Non ce n'è bisogno. 

I dati a cui sono pervenuto secondo lo schema utilizzato nell'articolo linkato portano a questo esito: oggi Samuel Stern dovrebbe vendere sulle 7.000 copie circa ogni mese e Kalya sulle 4.000. Posto, quindi, che non c'è alcun problema a diffondere i dati di vendita, la ritrosia di Bugs di non fornirli (anche se non è obbligata a farlo) e di attaccarmi con veemenza sui social (come ho chiarito qui) non fa che confermare la correttezza dei dati che invece ho ricostruito io nel modo illustrato.

Perché ne parlo ancora: in primis, questo è un blog produttivo che si focalizza sulle questioni di maggior interesse. La visibilità è legata alla produttività. In secundis, ribadisco la mia posizione non allineata con la narrazione di sistema, il cosiddetto pensiero unico che si vorrebbe imporre a tutti, ma per fortuna di tutti, ogni tentativo fallisce. In terzo luogo, le shitstorm contro di me favoriscono visibilità e produttività del blog. La gente sa che qui non si segue la narrazione ufficiale.

A questo punto, arriviamo alla conclusione (che ogni editore teme): i dati di vendita forniti su Samuel Stern come vanno intesi? Il fumetto è stato un successo o un fallimento? Diciamo che per un fumetto non bonelliano sono dati piuttosto buoni. Ma fino a quando? Cioè, fino a quando Bugs potrà resistere? Secondo il sito Millionare, entro cinque anni le edicole scompariranno. Quindi, un editore oggi deve porsi il problema di come vendere i fumetti senza più contare sulle edicole.

Leggendo tra i vari commenti dei disperati che hanno partecipato alle shitstorm contro di me, ho capito che molti fan di Samuel Stern erano convinti che il loro fumetto vendesse molto di più e ora temono per la sua chiusura. Una prospettiva che per ora non è all'orizzonte. Stiano pur sereni, benché, ribadisco ancora, per ciò che mi riguarda resta un fumetto non consigliabile, come ho chiarito bene qui. Leggete Dago o Diabolik oppure il comic book Marvel Integrale: X-Men di Claremont.

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