lunedì 29 maggio 2023

X-Force (vol. 6) n. 40: ecco il dio di tutti i mutanti

Gli eroi mutanti di X-Force scoprono ufficialmente il cosiddetto dio di tutti i mutanti nel n. 40 della loro attuale serie regolare di Benjamin Percy e degli artisti Paul Davidson e Robert Gill. Vediamo quindi gli eroi omonimi trascinati nel tempo stesso da una versione anziana di Quentin Quire, alias Kid Omega. Come scoprono presto, il futuro in cui sono si trovano è il luogo di un genocidio totale contro l'umanità compiuto nientemeno che da Hank McCoy, che rappresenta quello che Quentin descrive adesso come il "dio di tutti i mutanti".

Presentato insieme al resto della squadra originale nel lontano 1963 X-Men n. 1 da Stan Lee e Jack Kirby, McCoy era un tipo stravagante tra il resto della prima formazione di Xavier di eroi mutanti. Con il progredire della sua mutazione, Hank sarebbe entrato in forma come i fan della Bestia dal pelo blu sanno. Sebbene abbia mantenuto uno status preferito dai lettori per tanto tempo negli ultimi anni è passato da eroe idealista a malvagio abietto, qualcosa su cui l'attuale corsa di X-Force ha fissato la massima attenzione narrativa con le trame.

Una parte importante del tradimento di Beast è stata la creazione di eserciti di cloni sia di se che di Wolverine. Questo gli ha offerto ogni sorta di opportunità per portare a termine i propri piani in segreto. In qualità di capo della X-Force, queste azioni hanno allontanato il resto della squadra dal loro presunto leader, mentre l'esposizione di loro ai membri del Quiet Council da parte di Wolverine ha dato vita a quello che di certo sarà un feroce confronto. Bestia è l'attuale possessore della Cerebro Sword che ha riforgiato in base ai suoi piani loschi.

Si ritiene che la Cerebro Sword giocherà un ruolo chiave nel processo di clonazione di Beast. Ciò è particolarmente preoccupante per gli ex alleati di Beast, poiché potenzialmente gli garantisce l'accesso alle copie mentali dei mutanti oltre a se stesso e Wolverine che potrebbe facilmente utilizzare per espandere i suoi ranghi. La cover principale di questo albo è di Joshua Cassara e Dean White, con variant di Björn Barends, Philip Tan e Sebastian Cheng. Al solito non poteva mancare lo sfruttamento commerciale con le solite millemila multi variant.

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