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Chi è il vero Joker nella nuova serie di Rosenberg?

Il DC Universe è sconvolto dalla duplicazione dei Joker, come se un solo killer psicopatico non fosse già abbastanza per Batman. Agli inizi di questo mese in Usa è stato pubblicato il n. 3 di The Joker: The Man Who Stopped Laughing scritto da Matthew Rosenberg con i disegni di Carmine Di Giandomenico. Dei due Joker attivi, uno, nonostante i ripetuti colpi presi, sopravvive facendo pensare che abbia poteri.

Nelle pagine finali della storia questo Joker si rifugia nel ripostiglio di un ospedale e costringe un medico a curarlo. Il fatto impressionante è che mentre il dottore gli cuce le ferite e gli estrae i proiettili, lui non ha sentito il bisogno di farsi anestetizzare. A ridurlo così è stato Jason Todd alias Red Hood sullo yatch di Harley Quinn. Joker però fuggirà gettandosi in acqua e poco dopo sarà ripescato nei pressi del molo.

Finora la trama della serie è ruotata su questi due Joker, quello tutte ferite ora accennato e un altro che opera sulla costa occidentale in cui annuncia i suoi piani diabolici nei media. Il suo scopo è quello di governare l'intero Paese e non solo Gotham. A questo punto, è lecito chiedersi se siano entrambi dei falsi o se il vero Joker sia uno di loro. Il riferimento a più di un Joker rimanda alla saga Three Jokers.

Dopo che Red Hood ha picchiato duro il Joker sullo yatch di Harley Quinn, quest'ultima lo definisce un Sad Robin. Jason Todd all'inizio non comprende e si chiede perché Harley non condivida le sue azioni. Ci sono cose che non capisci bene, gli dice. Ma io non verrò incolpata per la tua follia omicida. Ciò che Red Hood non ha capito è che quel Joker non è l'originale, come pensa di aver capito la stessa Harley.