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Il Dott. Strange non apprezza molto le criptovalute

Nel n. 8 della attuale serie del Dott. Strange di Jed MacKay e Stefano Landini c'è un attacco diretto alle criptovalute. Lo stregone supremo dell'universo Marvel non ama questo tipo di monete. L'albo è uscito in Usa agli inizi di questo mese. La storia contiene un flashback di due anni fa con il dottor Strange convocato per aiutare Pandora Peters, il direttore del Wizard Alchemy Negromancy Department (WAND).

Il WAND opera sotto il controllo dello SHIELD. Stephen non capisce subito quale sia il problema ma Pandora ha fretta e poco tempo per spiegare. Mentre corrono per i corridoi della sede, Pandora domanda cosa sa Stephen sulla tecnologia delle criptovalute. Direttore Peters, sembro uno che conosce la tecnologia delle criptovalute?, risponde lui. Pandora cerca in breve di spiegare l'argomento molto complesso.

L'idea di base è che esiste una rete di sistemi di computer in tutto il mondo che esegue enormi quantità di calcoli. Stephen ribatte subito: Non riesco a pensare a qualcosa a cui potrei essere meno interessato. Poi Pandora vuota il sacco. Strange deve aiutare il WAND a fermare un complotto per infettare il mondo con una rete di incantesimi o di incarnazioni simile a una criptovaluta ideato dal cartello Basfemia.

Si tratta della organizzazione criminale che Clea Strange, che oggi è l'attuale Stregone Supremo del MU, si è trovata a malincuore a che fare nel corso della serie quando il marito era ritenuto deceduto (poi nel n. 5 è stato svelato che non era mai stato morto ma operava come Stregone Supremo della Morte fin dal n. 1). Da allora Strange è stato costretto ad eseguire gli ordini della Morte contro i Ravenants.