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Zagor: chi lo ha creato davvero? Una rivelazione...

Chi è stato il vero creatore di Zagor? Un quesito che parrebbe inutile dato che la versione ufficiale attribuisce la ideazione del personaggio noto come Spirito con la Scure a Sergio Bonelli, che lo avrebbe creato e fatto esordire in edicola, in formato striscia, nel 1961, secondo un tipico modo con cui i fumetti della allora Bonelli venivano offerti ad un pubblico molto povero e già vittima dell'enfasi del nuovo padrone yankee. Sempre secondo questa versione ufficiale (quella che Bonelli ha imposto negli anni), l'apporto di Ferri si sarebbe limitato ai disegni.

Le cose sono andate davvero così? Se si prendono in considerazione i primi cinque albi di Zagor, si nota subito che il livello dei testi è molto scadente se paragonato a quello di Sergio Bonelli, che si presentò al pubblico non con il suo vero nome ma come Guido Nolitta (si dice per evitare di essere confuso con il padre), ma nel 1954 (Wikipedia) si era presentato ai lettori con un nome femminile, Annalisa Macchi. Tale circostanza curiosa ha indotto a pensare che ad ideare Zagor o a non scriverne i testi non fosse stato Bonelli ma lo stesso Gallieno Ferri. 

Si dice che nel corso degli anni '80, lui e Sergio Bonelli abbiano avuto una discussione nella quale il primo sarebbe riuscito ad ottenere una qualche forma di riconoscimento della sua ideazione, forse almeno in parte. La prova potrebbe essere fornita dal bilancio Bonelli del 2016 in cui si accenna a diritti di Zagor comprati da Gallieno Ferri da parte della Bonelli. Prezzo: 1.336.000,00 euro. E' pertanto possibile che a creare Zagor così come è noto oggi sia stato solo Ferri mentre Sergio Bonelli si sarebbe limitato a delle indicazioni su come doveva essere.

Stando ai crediti degli albi strisce, i testi del n. 1 risultano attribuiti a Sergio Bonelli, mentre i testi dei numeri da 2 a 5 a Gallieno Ferri. Dal n. 6 la penna passerà a Giovanni Luigi Bonelli, il padre di Sergio, poi a quest'ultimo dal n. 10 che per distinguersi dal padre si farà chiamare Guido Nolitta. Sempre sostando alla versione ufficiale, Sergio Bonelli avrebbe deciso di creare un personaggio come Zagor per contrastare la concorrenza delle serie di Miki e di Blek della Editoriale Dardo, che stavano avendo un grande successo e insidiavano le serie Bonelli.

Pochi anni dopo però la Dardo si trovava già in declino perché le sue serie, offerte in spillato, un fatto che secondo Sauro Pennacchioli in questo pezzo le avrebbe molto sfavorite. Si afferma anche che Sergio Bonelli intimidiva (termine messo tra virgolette) i distributori per far arrivare nelle edicole i suoi albi in formato libretto, ciò che oggi viene conosciuto come brossurato 16x21. Bonelli da tempo stava cercando di contrastare le serie Dardo. Prima con Un ragazzo nel Far West nel 1958 e poi nello stesso anno con Piccolo Ranger di Andrea Lavezzolo.

Mentre però le produzioni di Dardo si affievolivano, Zagor cominciò a prosperare benché era chiaro fin dal principio che del classico eroe western simile ad altre produzioni bonelliane Zagor era una vera e propria anomalia, essendo un mix di generi diversi, non solo western, ma anche horror, fantascienza, supereroi, ecc. Per tali caratteristiche era molto simile ai personaggi sui quali Ferri aveva lavorato prima di arrivare alla Bonelli. Se era stato lui a creare Zagor si sarà rifatto alle sue precedenti esperienze, tra cui il suo esordio con Maskar.

Siamo nel 1949 e Gallieno Ferri rispose ad una offerta di lavoro come disegnatore che l'editore Giovanni De Leo aveva lanciato. G. Ferri si presentò ai lettori con lo pseudonimo di Fergal dato dalla fusione tra le prime tre lettere del suo cognome e nome. Maskar prese il posto di Fantax, personaggio che De Leo aveva pubblicato in Francia e in Italia dal 1946 e che per i suoi contenuti forti, è considerato il precursore del fumetto nero in Italia (con Diabolik dal 1962). Le censure imposte dalle leggi dell'epoca ne provocarono la sua repentina chiusura. 

De Leo non si fermò e creò Maskar che era la continuazione di Fantax affidandosi alle pregevoli matite di Gallieno Ferri che conobbe per un annuncio di lavoro pubblicato sul quotidiano Il Secolo XIX a Genova. Il personaggio di Fantax a sua volta era ispirato al supereroe della DC Comics, Hourman. I costumi dei due personaggi erano molto simili e la combinazione delle caratteristiche di entrambi si videro in Maskar di Gallieno Ferri e in seguito in Zagor. Come detto, quest'ultimo non aveva nulla a che fare con le serie Bonelli prodotte fino ad allora.

Zagor usava un grido di battaglia come Tarzan, un altro personaggio a cui Maskar era debitore. Sia Zagor che Maskar si muovevano usando le liane come faceva Tarzan. Anche Phantom, conosciuto in Italia con il nome di Uomo Mascherato e ritenuto come il primo supereroe in assoluto creato dall'ebreo Lee Falk nel 1936 e infatti come Phantom, Zagor ha un rapporto stretto con le tribù locali. Per fare il costume di Zagor è probabile che Ferri si sia ispirato alla storia di Batman (vol. 1) n. 113 del febbraio 1958 in cui era sul mondo alieno di Zur-En-Arrh.

La classica scure deve averla presa da un'altra storia del Cavaliere Oscuro del tempo, Batman (vol. 1) n. 127 dell'ottobre 1959 (e che fu pubblicata in Italia su Nembo Kid n. 215 del 1960). In quella storia compariva la versione della DC di Thor, dio del tuono, che sfoggiava un martello simile alla scure di Zagor. Cico, il suo fido amico, derivava dall'attore Henry Calvin che interpretava il sergente Garcia nel serial tv di Zorro di quel periodo. Il background di Zagor non aveva nulla in comune con ciò che fino ad allora era stato creato dalla Bonelli. 

Nel n. 52 della collana Zenith Gigante vengono ristampate le storie di Zagor in formato libretto però non che il nome di Sergio Bonelli come creatore/autore dei testi, ma si vede qui e lì tra le varie tavole il nome di Ferri. Un altro indizio del fatto che a creare Zagor è stato solo Ferri (altrimenti che bisogno c'era di non mettere anche Bonelli?). In una intervista a UBC Fumetti di Fabrizio Gallerani, Sergio Bonelli ammise che all'epoca dedicava a Zagor solo i ritagli di tempo, essendo molto impegnato nella gestione della casa editrice per la sua famiglia. 

Sergio Bonelli: i ritagli di tempo li utilizzavo per studiare con Ferri un abbozzo di trama. Lui andava a casa (a Recco e ad una distanza che peggiorava la situazione) e faceva tutto, sceneggiatura e disegni. Per Ferri, un dannato lavoraccio. Alla fine intervenivo solo per ritoccare i dialoghi, più che altro per dare omogeneità al linguaggio zagoriano. Il vero creatore di quella prima storia era quindi Ferri? Oltre ai testi, ha creato anche il personaggio sulla base di scarne indicazioni di Sergio Bonelli? Tutto sembra suggerirlo, altrimenti perché cedergli i diritti?

E cioè i diritti che poi nel 2015 la casa editrice Bonelli si ricomprò da lui come spiegato all'inizio di questo articolo? La tesi sostenuta è che Zagor traeva ispirazione in generi e in personaggi a cui in casa Bonelli non guardavano nemmeno di striscio, almeno fino a quel momento. Il realismo delle serie di Tex e soci non si trovava in Zagor e nemmeno l'esattezza storica. Sebbene le storie fossero ambientate negli anni '30 del secolo XIX, armi e tecnologie erano quelle di 30-40 anni dopo. I temi erano spesso fantastici, quasi da vero e proprio comic book.

I nemici di Zagor erano molto simili ai villain di Superman e Batman, c'erano robot giganti (come Titan) e momenti in cui lo stesso Zagor sembrava avere una super forza. Arrivano pure criminali in costume come Iron Man in Collana Zenith n. 66. Pennacchioli nel pezzo linkato afferma che Sergio Bonelli leggeva i comic book Usa e li dava a Ferri affinché copiasse le copertine. Tanto, chi se ne sarebbe accorto? C'era pure l'Avvoltoio (ispirato ad uno dei nemici dell'Uomo Ragno che in quel momento in Italia, a metà anni '60, nessuno ancora conosceva). 

Insomma, Zagor era a tutti gli effetti una forte versione italiana di un fumetto di supereroi, un altro elemento che potrebbe confermare la tesi che il personaggio fu farina del sacco di Ferri che con personaggi ispirati agli eroi in costume americani aveva lavorato parecchio. A metà anni '70 iniziò la crisi. Si puntò sul forte realismo per Mister No, nuovo personaggio creato da Bonelli e Ferri e fu subito successo, ma in Zagor ne decretò il calo costante. Ormai i fan non lo riconoscevano più. L'era del comic book era finita. Poco dopo Bonelli smise Zagor.

Direzione e testi passarono a Decio Canzio, che Sauro Pennacchioli definisce comunista di ferro attaccato al realismo. E poi dicono che le ideologie di sinistra non sono la rovina dei fumetti! Tiziano Sclavi apportò qualche miglioramento e un breve ritorno al periodo d'oro, ma per Zagor ormai era finita. La direzione della collana passò poi a Toninelli, altro autore di sinistra, che poi se ne andò per dissapori con l'editore e in seguito a M. Burattini, attuale curatore, in cui il declino continua. Pennacchioli chiude il pezzo con una enorme rivelazione.

Dice che un nipote acquisito di Ferri, un certo Sergio Saccà, il quale gli avrebbe detto che ogni volta che parlava con lo zio Gallieno Ferri, sosteneva che a creare Zagor era stato solo lui. E' certo che la verità non verrà mai a galla, ma è davvero tanto importante? Con tutti gli elementi raccolti in questo articolo non ci possono essere molti dubbi su come sono andate le cose nella creazione del personaggio. Zagor è stato creato quindi da Gallieno Ferri? Se è così e tutto porterebbe in questa direzione, sarebbe cosa gradita che in Bonelli confermassero.