Diabolik (Anno LXII) n. 02-2023: colpo a effetto

La storia di Diabolik ospitata sul n. 2-2023 di febbraio si è rivelata tra le più insipide, noiose e sempliciotte degli ultimi tempi e non escludo che Astorina la tenesse in qualche cassetto da tempo. Una storia che non ha detto nulla, con caratterizzazione dei personaggi ai minimi e che sembra scritta da un dilettante alle prime armi. Soggetto e testi sono stati realizzati da Enrico Lotti e Alessandro Mainardi. Nessuna traccia di Gomboli e di Pasini e questo spiega il pessimo risultato.

Quando sono assenti i big, sono dolori e anche sui disegni, realizzati da Angelo Maria Ricci e da suo figlio Marco Ricci che hanno prodotto tavole deludenti, scenari ai minimi e espressioni dei visi poco curate. Il plot della storia ha avuto come base il mondo del biliardo. A Zlata, capitale del Rennert, si è tenuta la semifinale di un famoso torneo che ha visto uscire vincitore il campione del mondo, Tiziano Winder, che ora dovrà affrontare nella finale a Roden nel Beglait, Dario Fornis.

Diabolik si sta esercitando con Eva Kant allo stesso gioco, tuttavia il biliardo non gli interessa. Vuole solo conoscere il mondo che ruota intorno a questo sport. Il vero scopo di Diabolik è la coppa che sarà consegnata al vincitore, composta di tre pezzi ognuno proveniente da un caveau. I pezzi saranno montati solo in occasione dell'evento ed esposti nella sala della premiazione, che è anche l'unico momento in cui potrà attuare il suo piano finalizzato ad impossessarsene. 

Diabolik questa volta non avrà Ginko come avversario ma non per questo le insidie sono minori. Il servizio di sicurezza predisposto dalle forze dell'ordine del Beglait è di alto profilo. Una stretta sorveglianza, sistemi di allarme e controllo dei volti non lasciano molto spazio per avvicinarsi al luogo in cui la coppa sarà collocata. A supervisionare il tutto c'è Clara Solven, presidente della federazione di Biliardo, che ha il suo da fare con Winder che è famoso per le sue estrosità. 

Il piano di Diabolik prevede di calarsi dal soffitto del Continental di Roden forando i pavimenti dei vari piani con le capsule di acido poste ore prima in modo che l'effetto sia lento e pronto per quando dovrà agire. Palloni a forme di palle da biliardo sono state manomesse per creare un diversivo e capsule con il gas è stato inserito nei tappeti. La sorte però gioca un brutto scherzo quando Winder lascia di nascosto l'albergo per andare in città e sfidare ignari giocatori nelle sale.

In una di queste viene aggredito quando i suoi sfidanti si accorgono che era il campione del mondo e per il colpo ricevuto muore. Diabolik accorso per salvarlo non ha potuto far nulla. E' costretto a prendere il suo posto perché se si venisse a sapere della sua uccisione, il torneo sarebbe annullato e lui non riuscirebbe più a prendere la coppa. Però, per quanto bravo sa che non potrà giocare come Winder. Così usa l'astuzia e al momento della gara con un pretesto abbandona.

Aveva manomesso l'impianto di aria condizionata per avere la scusa che l'elevata temperatura nella sala di gioco ha umidificato troppo la superficie del tavolo da biliardo compromettendo la sua abilità. Poi afferma che qualcuno ha sostituto la sua stecca con un'altra. Tra le proteste dell'arbitro che lo invita a giocare, lui sdegnato se ne va. Ciò gli offre l'occasione per rubare la coppa che sarà consegnata a Dario Fornis, dichiarato vincitore dopo il suo abbandono clamoroso.

Il piano funziona alla perfezione e la polizia accorsa sul posto non può fare nulla mentre lui ed Eva Kant si allontanano con la coppa su delle sedie nelle cui gambe erano nascosti motori jet. Tutto semplice, tanto che nessuno ha messo in discussione che Diabolik avrebbe raggiunto il suo scopo come al solito. L'assenza di Ginko è plateale e la trama ne ha risentito molto. Uno dei lati positivi della storia sono le tavole con la partita di biliardo, rese in maniera ottima dai due disegnatori. 

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