Diabolik (Anno LXIII) n. 01-2024: segni massonici

Il nuovo anno di Diabolik inizia nel segno di uno spot controverso alla massoneria e ai suoi aberranti principi nella storia dell'albo inedito di gennaio dal titolo Lo sguardo negato. Al soggetto troviamo la coppia Mario Gomboli e Andrea Pasini con sceneggiature noiose di Raffaele Altariva. Una storia un po' lenta nello svolgimento, con poca azione, nella quale Diabolik è quasi marginale perché lo scopo, da quello che si vede con chiarezza, era costruire un messaggio di tipo massonico. I riferimenti, come ora si vedrà, ci sono tutti. Resta il perché di ciò.

Gomboli e soci sono massoni e con questa storia hanno voluto farlo capire? I disegni di Riccardo Nunziati (con retini di Leonardo Vasco) sono l'elemento che maggiormente spicca. Si comincia subito dalla copertina che è lo stereotipo del tipico tempo massonico. Ci sono due colonne e sulla sommità un grande occhio, in tal caso di Diabolik. Le scale del tempio sono sporche di sangue e alla base ci sono scheletri (in segno di monito?). Tutto molto agghiacciante. Siamo nel sultanato del Keman dove vige una terribile tradizione nel palazzo reale.

Ad occuparsi del tesoro del sultano deve essere un cieco, poiché solo il sovrano ha diritto di ammirarlo, soprattutto il pezzo più prezioso, il Leone in caccia, trovato così com'è in natura. Chi non è cieco, viene accecato in quello che è un orribile rito iniziatico, tipico delle sette a cui la massoneria viene spesso associata. Si può vedere ma non tutti possono capire, poiché il vero è sotto diversi veli a cui solo gli iniziati possono accedere. Qualcosa in Keman è cambiato e il sultano attuale, Azfar, vuole far vedere al mondo il suo grande e prezioso tesoro. 

Per l'occasione, sarà in mostra per qualche giorno alla ambasciata di Clerville nel Keman, di cui l'autore mette in evidenza la barbarie delle sue tradizioni e il regime autoritario del sultano in una lettura che oggi potrebbe essere calzante con il Qatar (di recente al centro delle polemiche per la gestione dei mondiali di calcio 2022) su dei principi contro il trito sistema radical chic montato dai massoni in funzione di opposizione al pensiero di fede. Attaccare i cristiani avrebbe potuto alimentare polemiche. Contro gli islamici è più facile, specie adesso.

Diabolik arriva in Keman con Eva e la notte si introduce nel palazzo dell'ambasciata di Clerville, preleva il Leone in caccia sostituendolo con una copia per rimettere al suo posto l'originale poche ore dopo per farne delle foto e realizzare la vera copia a cui sarà aggiunto un segnalatore. Ciò perché il tesoro del sultano si trova in un'area del palazzo detta il Labirinto e soltanto Azfar e Faruk, il suo custode non vendente, sanno qual è. Il piano all'inizio riesce. Diabolik realizza una copia perfetta della perla e poi sostituisce l'originale con essa. 

Dal punto di vista simbolico, la perla rappresenta i tanti segreti della massoneria, che solo pochi eletti possono conoscere, mentre gli altri possono solo sapere che esistono ma senza poterli vedere. La cecità del custode Faruk è infatti una specie di manifesto di chi fa parte di una loggia ed è posto davanti a cose che ammira ma non può capire e quindi è come se non vedesse nulla. Finita la mostra all'ambasciata, il Leone in caccia viene riportato nel palazzo del sultano Azfar. Faruk si occupa del trasporto ma subito nota che si tratta di un pezzo falso.

Come ha fatto se Faruk è cieco? Semplice, non è cieco o meglio non lui, però solo suo fratello. Faruk ha un gemello che tutti ignorano. E' stata la loro madre, una donna terribile di nome Yasira, a orchestrare il tutto. Quando i due bambini nacquero, lei accecò uno di essi ancora neonati. Il cieco lo presentò come custode del tesoro (poiché i ciechi nel Keman sono un rarità), mentre il gemello vedente lo ha tenuto nell'ombra per mandarlo di tanto in tanto nel palazzo dato che anche lei mira a rubare i preziosi del sultano. Diabolik non può saperlo.

E intanto decide di tentare il colpo nel giorno dedicato alla memoria di Omar Nabil, fondatore della nazione del Keman con tutto il popolo in festa e una sorveglianza al palazzo diminuita. Anche Yasira e i due figli ipotizzano che Diabolik, l'unico che avrebbe potuto sostituire la perla con un falso, colpirà quel giorno e così si organizzano. Quando Diabolik entra in azione nel giorno della festività e grazie al segnale del Leone in caccia trova la stanza del tesoro si accorge che il tutto, tranne la perla, è stato portato via. Qualcuno lo ha preceduto.

Vicino alla teca trova il cadavere di Faruk, pugnalato e intuisce che chi ha portato via tutto non ha toccato il Leone in caccia poiché aveva capito che si trattava di un falso. Diabolik ed Eva sono sconcertati. Fingendosi un poliziotto, Diabolik si fa consegnare dall'ambasciatore di Clerville del Keman un file con i video della sorveglianza, ma non riesce a trovare nulla. Un particolare attira tuttavia la sua attenzione. Faruk in una ripresa si è avveduto del bel decolté di una donna. E lì Diabolik intuisce che il custode del tesoro forse ci vede bene.

Soltanto uno che ci vedeva bene poteva capire che la perla esposta era falsa (Diabolik non era riuscito a rendere il colore del falso della stessa tonalità del gioiello vero). Esaminano allora il corpo di Faruk all'obitorio ma dai documenti trovati capiscono che si tratta davvero di un non vedente. In quel momento, nella mente di Diabolik il piano di Yasira assume chiarezza. Doveva esserci un altro fratello e infatti Diabolik fa la cosa più semplice: avvisa le autorità di Keman di ciò che ha scoperto. Il sultano così ordina che i due non lascino il Paese.

Yasira e figlio si rifugiano in un albergo pensando di non essere visti per ideare un nuovo piano per lasciare il Paese. Ma il portinaio li ha riconosciuti e dà l'allarme. Diabolik intercetta la chiamata alla polizia e arriva prima delle forze dell'ordine. Preleva il tesoro e addormenta Yasira e il figlio. Quando le guardie arrivano li conducono subito dal sultano che rivuole il tesoro. I due confessano che Diabolik ha preso tutto prima e il sultano li fa mandare a morte. Perché Diabolik non ha ucciso Yasira e il figlio vedente? C'è un'unica spiegazione possibile. 

Yasira e Faruk simboleggiano coloro che hanno scoperto segreti che dovevano rimanere tali e devono essere lasciati così alla giustizia del sistema che hanno violato. Una sorta di monito a chiunque pensi che una volta entrato in questo ordine poi ne possa uscire come se nulla fosse. Può darsi che si sia trattato solo di un caso poiché siamo in presenza di un'opera di pura fantasia però sono tanti gli elementi che collimano. Ciò che è certo è che la conclusione della storia è davvero agghiacciante, anche per una storia del re del terrore di Clerville.

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