domenica 9 ottobre 2022

Alan Ford vicino alla chiusura: la fine di un mito

Meglio prepararsi alla chiusura di Alan Ford di Luciano Secchi meglio noto come Max Bunker, uno dei più grandi scrittori di fumetti italiani che lo scrive fin dalla sua prima avventura uscita in edicola in Alan Ford n. 1 del maggio 1969. Il personaggio è tuttora pubblicato in vari Paesi dell'est Europa (qualche anno fa, mi capitò una edizione croata di buon livello (il formato era un 11x16, più piccolo rispetto al 12x17 ma di ottimo livello grafico). Premesso ciò che succede ad Alan Ford?

Ok, arrivo preciso al punto, senza tanti preamboli. Su diversi gruppi Facebook dedicati alle pubblicazioni della vecchia Editoriale Corno (che ha pubblicato Alan Ford fino al 1982) si invoca da molto tempo la fine della serie. Io non sono d'accordo perché è meglio un pessimo fumetto che si legge per abitudine, che nessun fumetto in edicola. Le pubblicazioni anche oggi mantengono la quarta di copertina con uno sfondo giallo e la cover del nuovo numero come ai tempi della Corno.

Perché privarsi di tutto ciò? Purtroppo, le cose per Alan Ford vanno malissimo. Le vendite sono calate di molto, complice la crisi generale del mercato e nonostante lo spirito di critica politica verso il regime che si legge nelle sue pagine dia ogni tanto qualche sussulto. Ma non basta oggi in un mercato dove il pubblico obnubilato dal terrorismo sanitario degli ultimi due anni ed oggi dal terrorismo nucleare non è più ricettivo a questi messaggi. Mettiamoci pure storie pessime.

L'Alan Ford stuprato da Domitilla che si è visto negli ultimi numeri è una totale mancanza di rispetto verso il personaggio. La scomparsa di Minuette anche peggio, il vecchio gruppo TnT sparito ed il ritorno di Superciuk un fallimento totale. Negli ultimi mesi, la situazione si è così complicata da far dire a Max Bunker negli editoriali che il futuro della serie è incerto. Poi due numeri fa il primo triste annuncio della possibile, vicina chiusura. Nel n. 638 il prezzo è salito a 5,00 euro.

Nei mesi scorsi era già salito da 4,00 euro a 4,50 euro a causa delle scarse vendite e dell'aumento del costo della carta. Nel n. 640 uscito il mese scorso un altro riferimento alla probabile chiusura. Ha scritto Max in seconda di copertina che quest'albo avrebbe dovuto portare il prezzo di copertina di 7,00 euro a causa del costo spaventoso che la carta ha raggiunto. Per fortuna, ha trovato uno stock a un prezzo più basso (alto rispetto a prima) che permetterà l'uscita di altri 4 albi.

Poi a gennaio o a febbraio 2023, Alan Ford dovrebbe passare a 7,00 euro (o di più, perché il costo della carta potrebbe crescere ancora) e bisognerà capire se i pochi fan continueranno. Io no. 7,00 euro sono tanti. Ci compro due albi di Diabolik. Inoltre, il discorso di Bunker non ha senso. Prendiamo la serie Il Morto, che esce in edicola nello stesso formato di Alan Ford ma continua a costare 3,50 euro. Perché Alan Ford  non può costare allo stesso modo vendendo di più?

E' Bunker che ha i costi alti? Se si, li abbassi. Nessuno spenderà 7,00 euro o più per prendere un Alan Ford in caduta libera come qualità di storie e disegni. Non credo, tuttavia, che Bunker arriverà davvero a proporre la serie ad un prezzo così assurdo. E' probabile quindi che tra 4-5 mesi la serie mensile chiuderà. Magari farà uscire Alan Ford ogni tanto in volumi da 40-50 euro (io non li prenderò). Se un editore aumenta il prezzo da 4,00 a 7,00 euro in un anno le cose non vanno.

Gli altri editori che faranno? Bunker non è oggi un grosso editore, ma non è nemmeno piccolo. Che cosa faranno alla Bonelli? Anche loro aumenteranno i prezzi nel 2023 e se si di quanto? Spendereste 7,00 euro per comprare Tex in una situazione in cui tutti i prezzi di tutti i prodotti, cibo compreso, cresceranno ancora? E le bollette di gas e luce? Vi siete mai chiesti perché i governi non tentano di fermare gli speculatori? Forse perché se li sono già comprati e si vede bene.

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