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Dampyr film: 15 milioni di euro buttati nella tazza...

Il film di Dampyr, personaggio dei fumetti della Sergio Bonelli Editore creato da Mauro Boselli e Maurizio Colombo nel 2000, è uscito nei cinema a fine ottobre, ma dopo pochi giorni è sparito dalle sale sulla base di un meccanismo parecchio noto della distribuzione filmica: se una pellicola non attira spettatori, viene esclusa per essere proposta in altri circuiti (una volta erano i vhs, oggi sono i dvd). Le sale devono essere riempite, altrimenti l'utile per i proprietari/gestori non c'è.

Sui motivi del grosso flop ho parlato in questo articolo e non intendo tornarci sopra, altrimenti ripeterei elementi su cui ho già discusso. In sintesi: personaggio sconosciuto, cast sconosciuto, assenza totale di campagna di promozione e 15 milioni di euro buttati nella tazza del gabinetto. Un mucchio di soldi dei quali una parte ce li ha rimessi la Bonelli stessa, che dimostra, ancora di non vivere nella realtà attuale, di non conoscere il mercato e di muoversi su percorsi antidiluviani.

Inutile discutere con tutti i suoi manager: chiusi nel loro mondo, essi non accettano alcuna presa di posizione critica del loro operato. Ciò emerge da certe velate risposte che danno rispondendo ai lettori su Facebook, per non parlare del modo arrogante con cui molti dei loro curatori si approcciano con i fan. Nel mio caso, il curatore di Tex mi ha fatto buttare fuori dal forum di Aquila della Notte perché non gradiva le mie posizioni critiche. Il flop del film di Dampyr se lo sono cercati.

Non è nemmeno la prima volta: nel 2015 investirono 100.000 euro in un film di basso costo (circa 1 milione di euro) dal titolo Monolith, che era la trasposizione di un fumetto di Recchioni. Ma allora come oggi venne facile concludere: se i fumetti di Recchioni non tirano, cosa ne può venire di buono da un film? Niente ed infatti, il film fu un fiasco totale. Ancora prima nel 2006 provarono a fare un film su Dylan Dog con l'attore che l'anno prima aveva fatto Superman. Un altro fiasco.

Insomma, sul piano del cinema in casa Bonelli non ne azzeccano una. Sono anni che vanno dicendo alle fiere che il loro vero obiettivo è fare film (e soldi) come gli americani, ma almeno finora hanno rimediato batoste clamorose. Scommettiamo che se si facesse notare questo a Boselli, si riceverebbe una risposta piccata? Ok, a questo punto, viene facile dibattere non su quale sarà il prossimo film della Bonelli ma su quale flop sarà. L'argomento è divenuto tabù sui gruppi dei fan(atici).