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Bonelli chiude Morgan Lost senza dirlo all'autore?

Morgan Lost di Claudio Chiaverotti ha chiuso anche come miniserie dopo il flop come serie regolare da edicola? Ne ha parlato lo youtuber Lucadeejay in questo video. Non ho mai seguito questa serie e quindi prendo le notizie così come vengono date. Di Morgan Lost so solo che è una serie in cui la violenza abbonda ed offre un quadro della società decadente nei valori. Non una serie o personaggio nelle mie corde. 

Veniamo ai fatti: nell'ultimo numero della più recente miniserie sono stati fatti cenni ad un nuovo formato con cui il personaggio sarebbe stato riproposto. Ricordiamo che Morgan Lost è uscito per due anni in edicola dal 2015 al 2017 in formato 16x21. Dal 2018 è ritornato come una serie di miniserie con un formato un po' più grande, 15x23. Ogni miniserie era formata da 6-8 numeri di 64 pagine ciascuno.

Per essere precisi, Lucadeejay ne discute dal minuto 20:00 del video citato. La soluzione a cui si era pensato doveva essere uguale a quella di Brendon, altra vecchia serie di Chiaverotti (chiusa con il n. 100 una decina di anni fa), ovvero due numeri di 128 pagine in uscita tra luglio ed agosto, mesi in cui si legge di più (gli italiani adorano leggere sotto l'ombrellone anche se sono anni che non vedo più portarsi i fumetti).

Lo scorso anno però Brendon non è più uscito nemmeno in questo formato e come dice Lucadeejay forse perché non vendeva nemmeno così. Io aggiungo che la crisi è talmente devastante che la Bonelli non può più permettersi di tenere su serie deboli. Di questi cambiamenti però Chiaverotti non sapeva niente. Lo ha detto lui stesso in un post sul suo profilo Facebook. Mi chiedo se è possibile una cosa così.

Chiaverotti è l'autore di Morgan Lost e Bonelli non lo informa di cose che dovrebbe decidere con lui? L'ho scritto anche nel pezzo in cui ho parlato della versione farlocca del nuovo inizio di Dylan Dog: è arduo trovare razionalità nelle scelte editoriali della Bonelli. O magari sono razionali per loro. Per quanto mi riguarda, spesso non ci si capisce un ca##o. Il pezzo che parlava del nuovo corso viene cancellato sul sito.

Come interpretare questo bailame? Bonelli ha deciso di chiudere, in maniera definitiva, Morgan Lost (come Brendon) perché la situazione è così critica che l'editore non può più permettersi di tenere su serie che faceva uscire 6-8 volte l'anno come miniserie? C'è di sicuro che le vendite generali della casa editrice sono calate molto. Amici di amici dicono che sono calati tutti e parecchio tra il 2020 e il 2022. 

E' calato Tex (tutte le sue testate), è calato Dylan Dog (e tanto), sono calati tutti gli altri (tranne Zagor che cala di meno rispetto agli altri). I dati li tengo riservati perché così mi è stato chiesto. Chiaverotti è uno che, al di là delle posizioni politiche (lontane anni luce da quelle mie) mette passione in ciò che fa. Nel post dice che sta scrivendo le nuove storie di Morgan Lost. Lo ha detto solo ai lettori o alla casa editrice?

Possibile che adesso stia scrivendo storie che l'editore (per ora) non ha intenzione di pubblicare? Mi auguro che almeno gliele paghino pur non se nell'immediato non saranno pubblicate. Lucadeejay dice che le ultime mini di Morgan Lost sono state deludenti ma non è per questo, secondo me, che Bonelli ha deciso di mettere la parola fine. I tempi sono duri. Alla Bonelli dovrebbero rivedere la loro posizione.

Continuare a seguire la narrativa ufficiale di regime (tutta pro-Nato, pro-Ucraina, pro-Poteri forti, pro-vaccini, ecc.) finora non ha portato da nessuna parte. Gli italiani sono contro la guerra in Ucraina ed a favore di Putin. I sondaggi parlano chiaro. E anche nei fumetti si deve tenere conto di ciò, altrimenti la gente scappa perché non si sente più rappresentata da ciò che legge ed è incentivata a tagliare le serie.

Ciò non significa che i fumetti devono rispecchiare un punto di vista diverso ma offrire al lettore spunti per riflettere, senza sposare una posizione chiara, ma ammettere che sussiste anche un'altra chiave di lettura dei fatti che avvengono nella società. La gente ha capito che ciò che viene comunicato dai media spesso è solo propaganda. Forse così si riavvicineranno di nuovo ai fumetti, come accadeva una volta.