Diabolik (Anno LXII) n. 11-2023: l'ultimo giorno

Nell'albetto inedito di novembre è stata pubblicata la seconda parte della storia del mese precedente con al centro delle vicende il Cuore del rubino e dei piani di Diabolik di rubarlo. Come capita in tali casi, la storia è un immenso spiegone con cui gli autori illustrano il mistero e di come i personaggi si siano mossi sul palcoscenico. Per la verità, il colpo di scena a metà dell'albo rialza un po' la qualità dei due episodi che resta scarsa. Gianni Gobbs continua a seguire la sua versione dei fatti che indica in Silvia Brandt la principale sospettata delle morti.

Dopo Marco Tartan e Aldo Pointer uccisi nella storia precedente, un altro biglietto a Gobbs annuncia la uccisione di Carlo Sonz. Siccome è ancora latitante, la polizia lancia un avviso sui media per far si che il criminale si costituisca in modo da essere protetto, ma non c'è nulla da fare e il giorno indicato nel biglietto Sonz viene trovato morto con la gola tagliata in un vicolo. Gli sforzi della polizia si concentrano così sulle persone che portano i biglietti alla sede del canale televisivo di Gobbs. Anche questa pista però si rivela priva di una utilità. 

Il ragazzo che porta il biglietto come gli altri è un tipo qualunque che era stato avvinato al parco da una donna che sembrava Silvia Brandt da cui ha avuto l'incarico di portare il messaggio dietro compenso di 100 euro. Il prossimo preso di mira è Luca Bless, tuttora in carcere e così sono prese grandi misure per proteggerlo, ma senza risultati. Il giorno fatidico, mentre sta mangiando una torta di arachidi decede avvelenato. Inutilmente, il dottore cercherà di iniettargli adrenalina, che poi si rivela essere una sostanza diversa, ovvero semplice acqua.

Resta Dario Pointer ancora nel programma protezione testimoni, ma lui ha paura e chiede alla polizia di essere trasferito altrove. Ginko si oppone perché potrebbe essere proprio ciò che vuole il killer, avendo lasciato Dario per ultimo per fare pressioni e farlo spostare. Alla fine le autorità cedono e viene organizzato il piano per il trasferimento di Dario. Ginko supervisiona le operazioni e la prima notte Dario viene portato in una casa sorvegliata da lui e da un gran numero di agenti. I fatti subiscono una svolta improvvisa che Ginko non si aspettava.

Mentre sta discutendo con i suoi uomini, gli giunge notizia che una donna vuole parlare con lui in video chiamata. E' Silvia Brandt che gli rivela di avere lasciato Clerville per il Burmistan dove si è stabilita in una comunità di monaci per trovare la pace. Non può dunque essere lei l'assassina. In quel momento, Ginko capisce che cosa è successo. E' stata tutta opera di Diabolik, come al solito. La Brandt spiega poi che la scelta di andare nel Burmistan poteva essere scoperta dai molti documenti che aveva lasciato in casa ma non era stato trovato niente.

Ginko attribuisce l'azione a Diabolik e così a pagina 81 inizia il mega spiegone che da un lato fa capire che gli autori si sono molto dati da fare nella costruzione della trama, sebbene il primo capitolo sia stato molto caotico e dall'altro che Diabolik nell'attuare il suo piano ha di fatto dimostrato una spietatezza che non si vedeva da molti anni sulla serie inedita. Circa un mese prima Diabolik ed Eva apprendono dai media che Aldo Pointer sarebbe uscito di prigione in permesso per la buona condotta e decidono di rapirlo per sapere dov'è il rubino.

Portato ai margini di una scarpata e temendo di essere ucciso anche se rivelerà ciò che Diabolik vuole sapere, tenta un gesto disperato e si butta di sotto e rimane ucciso. Diabolik quindi elabora con Eva il suo feroce piano. Il corpo di Aldo sarà fatto trovare qualche giorno dopo dalla polizia ma con un biglietto che Eva Kant, travestita in modo da somigliare a Silvia Brandt, farà consegnare a Canale Clerville tramite uno dei ragazzi che giocano spesso nel parco. Il passo successivo sarà rapire Silvia per far credere a tutti che sia lei ad agire per vendetta.

I Pointer infatti gli avevano ucciso il marito Davide cinque anni prima (come visto nella storia precedente). Quando entrano in casa sua però scoprono dalle carte lasciate da lei che la donna è partita per il Burmistan. Sfruttano anche questo evento per il loro piano e fanno sparire ogni traccia che faccia capire dove si trovi Silvia per indurre a credere che sia fuggita e all'inizio tutto fila. Travestito da una guardia carceraria, Diabolik si introduce nel penitenziario e ammazza Marco Tartan, che sarà trovato la mattina impiccato e con mani legate.

Poi sistema Luca Bless iniettandogli una sostanza a lento rilascio che innescherà la sua morte per contatto con un alimento, gli arachidi che verranno serviti dal menù di prigione il giorno indicato nel biglietto che Eva Kant, vestita per sembrare Silvia Brandt, farà consegnare alla redazione di Canale Clerville. Ed è sempre Diabolik che sostituisce le confezioni di adrenalina con acqua nella infermeria in modo che il medico che accorrerà non potrà salvare Bless. Uccidere anche Carlo Sonz si rivela piuttosto semplice in quanto era latitante da anni.

La telefonata a sorpresa di Silvia Brandt all'ispettore Ginko dischiude al poliziotto i particolari del piano di Diabolik: ha fatto credere a tutti che fosse stata la donna ad agire per pura vendetta e spingere così la polizia a trasferire Dario Pointer dal luogo segreto ove si trova come parte del programma protezione testimoni. Ginko corre subito nella sala dove sono i suoi collaboratori e attua il controllo del volto a tutti poiché uno di loro sarà Diabolik. Questi ricorre ad uno stratagemma fulmineo. Si stacca da dietro il collo un pezzetto della sua maschera.

Poi la attacca ad uno dei poliziotti mentre gli controlla il suo volto (il controllo avviene incrociato, in modo che ognuno controlla l'altro). Il povero poliziotto che viene scambiato per Diabolik crea il diversivo che serve a quest'ultimo per entrare nella stanza dove si trova Dario Pointer e ucciderlo dopo essersi fatto dire dove si trova il gioiello di rubino, per avere il quale Diabolik è dovuto divenire un killer seriale e uccidere cinque persone in modo spietato. Una ferocia che ricorda il miglior Diabolik degli anni '60, quello di Angela e Luciana Giussani.

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