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In questi giorni sto rileggendo la mia collezione di albi di serie Image pubblicate negli anni '90 dalla Star Comics e emergono delle cosette interessanti come dati di vendita, che oggi gli editori non rivelano, se non in casi davvero eccezionali e in termini limitati. Vado al punto. In Image n. 8 del giugno 1994 il curatore della serie Luca Scatasta, oggi curatore delle testate mutanti della Panini, parlò dei dati di vendita citandoli in maniera precisa e facendo un attento discorso generale. 

Rispondendo ad un lettore nella pagina della posta (pagine 12 e 72 dell'albo citato) disse che i dati di vendita all'editore arrivavano sei mesi dopo l'uscita. Allora, con il n. 8 di Image nelle edicole avevano i dati dei primi due numeri e le vendite erano di 40.000 copie. Un dato che Scatasta commentò così: ben oltre le nostre aspettative. Non si immaginavano che Spawn, Wildcats, Cyberforce, Youngblood e tutti gli altri avrebbero avuto un successo così eclatante tra il pubblico.

Secondo Scatasta alla Star festeggiavano quando una serie superava le 30.000 copie. In quel momento, l'editore perugino aveva perso i diritti Marvel e si stava espandendo nel settore degli indipendenti (prese anche i diritti Malibù e i nascenti supereroi della Dark Horse). Fino a quando avevano pubblicato l'Uomo Ragno che vendeva circa 35.000 copie le cose erano andate benone. Ma alcune testate, come quella di Capitan America e i Vendicatori, stentavano abbastanza.

A 30.000 copie non ci arrivava (forse superava di poco 20.000 copie come mi è stato riferito da un addetto qualche anno fa in un incontro pubblico). Tornando a parlare delle serie Image, il mese precedente a quel n. 8 della ammiraglia di Lee e soci, esordì la serie mensile Spawn & Savage Dragon (dedicate alle linee di McFarlane e Larsen) e fu un altro successo con 40.000 copie. Allora la distribuzione era affidata praticamente solo alle edicole. Una serie doveva vendere tanto.

Non come oggi in cui con il circuito delle fumetterie si può tenere su anche una serie che vende meno di 1.000 copie. Luca Scatasta disse anche altre cose in quel n. 8 di Image. Affermò che Topolino vendeva 100.000 copie alla settimana (quindi, 400.000 copie al mese). Oggi, si sa, è sceso sotto quota 30.000. Un lettore gli chiese se la Star era interessata a proporre serie di 32 pagine a 1.200 lire (gli albi di 72 pagine erano venduti a 2.900-3.200 lire) come alla Comic Art. 

Luca Scatasta rispose che quel discorso alla Star non era proponibile poiché per mantenere in edicola una serie di 32 pagine a 1.200 lire dovevano vendere tanto e cioè molto di più di quanto vendevano le serie Star, quindi molto di più di 30.000 copie. In quel momento le serie proposte dalla casa di Traini, che pure vantava titoli Marvel (li vantò fino ad aprile 1994) chiusero tutte e non è arduo immaginare il motivo: basse vendite. Forse vendevano quanto le serie Star.

Però per andare avanti avevano bisogno di vendere parecchio di più. La Comic Art, a differenza degli altri ex licenziatari della Marvel, non seppe riciclarsi con altri titoli. Chiuse cinque anni dopo, nel 2000. La Star, dal canto suo, fece errori che portarono entro i successivi due anni dopo alla chiusura di tutte le loro serie Image. L'effetto sorpresa era durato poco, unito al calo della qualità delle serie originali, ma anche per un mercato che si era ormai irrimediabilmente saturato.

Posted by at settembre 22, 2022
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