domenica 23 ottobre 2022

Grendizer di Go Nagai: tra il ridicolo e la tragedia

Se questo volumetto, contenente il manga di Ufo Robot Goldrake di Go Nagai, fosse uscito in Italia ai tempi della trasmissione del mitico anime nel 1978, l'accoglimento del pubblico sarebbe stato negativo. La grandezza che Goldrake descrisse al pubblico italiano, con le gesta di Actaurus e Rio contro le forze del re Vega, non si vede da nessuna parte in un guazzabuglio di trama, che si divide tra trovate ridicole e momenti di forte drammaticità. All'epoca giravano i fumetti pirata.

Povere produzioni pubblicate su licenza Rai, che trasmetteva l'anime, anche se era dubbio se la Rai potesse consentire a editori nazionali di produrre fumetti sui personaggi di Nagai senza il consenso di questi e infatti quando anni dopo lo venne a sapere si incazzò molto. Per fare la recensione di quest'opera ho puntato sul volumetto 12x17 di Jpop uscito nel 2014 che in 300 pagine raccoglie i 5 capitoli di questa saga di Go Nagai nel 1975 per la Kodansha. Potevo fare scelte diverse.

Nel 1998 la Dynamic Italia (successore della Granata Press) pubblicò questa serie in due volumi di formato 14,8x21 di 13.000 lire l'uno. Come altre opere robotiche di Nagai, ne fu realizzata una versione diversa da Gosaku Ota (sempre su testi di Nagai), anch'essa come la precedente diversa a sua volta dall'anime e uscita in Italia in quattro volumi dalla D/Visual nel 2007 (poi ripubblicati in egual formato dalla Jpop nel 2014. Nulla di paragonabile, come dicevo, al grande anime. 

La storia si apre con Duke Fleed (Actarus) che fugge dal suo pianeta devastato dalle forze di Vega e arriva sulla Terra per difenderla dalle mire del suo nemico. Koji è il primo essere umano entrato in contatto con lui e lo conduce subito all'istituto di osservazione spaziale del dott. Genzo Umon (Procton), che lo adotta come figlio. Tutto in poche pagine. I primi scontri con le forze di Vega sono una partita facile per Grendizer, troppo superiore alle bestie disco di Blacky (Hydargos).

Quest'ultimo è alle dipendenze di Gandal (nome uguale all'originale) della basa lunare avanzata. I nomi dei mostri affrontati da Grendizer sono ridicoli: Gil Gil, Dol Dol, Biga Biga, Jin Jin, Beki Beki e Gal Gal. Il rapporto tra i personaggi più o meno richiama quello dell'anime. Koji si vede poco con il suo TFO, mentre Hikaru (Venusia) si innamora di Duke Fleed, che nel frattempo ha preso il nome terrestre di Daisuke Umon e lo corteggia facendo arrabbiare suo padre Danbei (Righel).

La trama si incattivisce nel cap. 4 con gli spaziali che rubano Mazinger Z e Great Mazinger per usarli proprio contro Grendizer dopo avere ipnotizzato Koji Kabuto e Tetsuja Tsurugi. Grendizer resiste giusto il tempo di permettere ai suoi alleati di distruggere il meccanismo che emanava le onde celebrali di controllo. Nel capitolo finale arrivano le scene più crude. Insoddisfatto di Gandal e Blacky, re Vega manda il più crudele dei suoi comandanti, Barendos, che Duke Fleed conosce.

Sul suo pianeta aveva usato tattiche atroci per piegare la resistenza dei difensori, usando migliaia di bambini come ostaggi e poi quando ebbe raggiunti i suoi obiettivi, li fece precipitare al suolo causando un genocidio di proporzioni bibliche. Daisuke rimase traumatizzato da quella vicenda e quando lo ritrova di fronte è paralizzato dal terrore. Barendos ha sottratto di nuovo il Great Mazinger e lo fa ricoprire per tutto il corpo da centinaia di terrestri usandoli come scudi umani.

Il coraggio di Koji fa la differenza quando, tra gli ostaggi legati al suo robot, si libera e riesce ad espellere dal robot Barendos. Grendizer lo farà a pezzi con l'alabarda spaziale. La battaglia finisce e Grendizer e Great Mazinger giurano che proteggeranno la Terra da nuovi attacchi di Vega. Tutto qui. Di questo manga si salvano solo i disegni di Nagai (la sua versione di Great Mazinger è bellissima). Il resto è davvero da buttare. Ho preso il volumetto perché sono un collezionista di Nagai.

Tuttavia, mi aspettavo molto di più. Ora mi procurerò la versione di Ota (sempre della Jpop) e ve ne parlerò sul sito. Molto meglio erano i fumetti pirata che si pubblicavano in Italia, fedeli alla serie anime e alle psicologie dei suoi personaggi. Il nome Goldrake fu derivato dalla versione francese Goldorak, che nella pronuncia erano molto simili. Grendizer derivava da Gurendaizar, Grande Daizar. Il vero Goldrake rimane perciò quello dell'anime televisivo. Su questo non c'è dubbio.

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