mercoledì 22 marzo 2023

La reazione nervosa di Bugs Comics al mio pezzo

La reazione stizzita di Bugs Comics per il tramite del suo proprietario Gianmarco (ormai sul suo profilo FB, da quando per un errore casuale in uno degli articoli qui presenti venne chiamato Gianfranco, tutti più o meno per scherzo lo chiamano così) sui dati di vendita di Samuel Stern e Kalya che ho ricostruito in questo mitico articolo è indice del nervosismo che serpeggia nel mondo editoriale fumettistico italiano.

Tra vistosi cali delle vendite, chiusure di edicole, aumenti dei costi di produzione (soprattutto carta ed energia) e annessi aumenti di prezzi di copertina, il trattare di argomenti scomodi, come i dati di vendita, genera questo tipo di reazioni. Nel mio caso, alcuni post irridenti (ma simpatici) di Fumasoli presi d'assalto da un insieme di fan confusi che in tale modo ritenevano (o erano convinti) di sentirsi più intelligenti. 

Tra questi hater (o è esagerato usare questo termine quando si parla di persone che più che altro hanno bisogno di aiuto?) mi è sembrato di scovare qualche addetto ai lavori che così, grazie a me, ha avuto un po' di visibilità e mi chiedo: può un semplice articolo di un semplice blog generare tanta attenzione da parte del mondo editoriale e tutto per la descrizione di un sistema facile per ricostruire i dati di vendita?

Delle due l'una: sono grande io o sono piccoli loro? Una cosa è sicura. Molti di quei tizi erano davvero convinti che Samuel Stern vendesse di più, anche se il dato della mia analisi non sia affatto negativo. Vi è da dire che Fumasoli, nonostante anche alcuni dei suoi follower glielo chiedessero, non ha voluto confermare né smentire i miei dati e però così facendo ha finito con il confermarli, sia pure indirettamente. 

Poteva dire: i veri dati sono parecchio diversi da questi. Invece, non ha proprio sfiorato l'argomento, fatta eccezione per i post irridenti sulla conclusione a cui è giunta un'altra mia analisi e cioè che Samuel Stern è un fumetto che veicola una rappresentazione di alcuni aspetti del Cristianesimo lontani da quelli autentici (come origine del male e esorcismo). Ecco perché si può considerare un'opera anticristiana. 

Per blasfemia si intende un'espressione irriverente verso la divinità o anche della religione, attraverso discorsi contrastanti con le verità di fede. Ed è ciò che accade in Samuel Stern. In Italia però non è vietato pubblicare fumetti a sfondo esoterico né fumetti che descrivono una versione non collimante con il dogma della Chiesa. Non leggo Samuel Stern non perché lontano dal dogma ma perché non mi piace l'horror.

C'è poi un altro aspetto da sottolineare: un editore (piccolo o grande) non dovrebbe reagire così alla visione critica delle sue opere da parte dei lettori. Attaccare, con post irridenti, chi come me ha descritto in maniera logica un sistema per ricavare i dati di vendita non ha senso, non attira simpatie e non diffonde così una versione conciliante come dovrebbe invece essere una normale comunicazione con il pubblico.

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