Passa ai contenuti principali

Ecco quanto vendono Samuel Stern e Kalya (Bugs)

Quanto vende Samuel Stern della Bugs Comics? E come sta andando la loro nuova serie di genere fantasy chiamata Kalya? Chiedere ciò a Gianmarco Fumasoli è inutile: nemmeno sotto tortura lo rivelerebbe e la ragione è, come per tutti gli altri editori, che le vendite non sono uno splendore, specie in un periodo come l'attuale dove piangono un po' tutti. Figuriamoci un piccolo editore come Bugs che campa ancora sulle edicole. E qui possiamo fare due calcoli per svelare l'arcano. 

Prima di cominciare una premessa: io non leggo Samuel Stern perché non mi attirano le produzioni di tipo esoterico. Un fumetto che reca in cover una croce rovesciata non è un buon incentivo all'acquisto per un cristiano come me. Gli chiesi in una discussione sul messenger di Facebook spiegazioni e lui insisteva a dire che quel simbolo non era da considerarsi anticristiano. Quando gli domandai del motivo per cui lo avevano inserito sulla cover, rispose che quello era un mistero. 

Poi mi ha bloccato con una scusa banale, non una buona scelta poiché gli dissi che avrei potuto fare una rece di Kalya, che a quanto sembra non si muove nel mondo del soprannaturale, però dopo il blocco, bye bye alla rece di Kalya, che tutto 'sto gran clamore non pare suscitare, almeno a quanto si legge in rete. I commenti sul profilo di Fumasoli, che dovrebbe essere il capo di Bugs Comics, a volte non sono molto lusinghieri. Se volete saperne di più sui misteri di Samuel leggete qui.

Fatta questa doverosa premessa, cerchiamo di capire quanto vende Samuel Stern oggi. La serie esce solo in edicola (a quanto pare), anche se le edicole ormai sono in via di dissoluzione. Le edicole in Italia oggi sono circa 11.500 ma ogni giorno qualcuna chiude e secondo il sito di Millionare  entro 5-6 anni questo genere di esercizi commerciali non esisteranno più. Senza più edicole (e con giornali e riviste vendute in banchi al supermercato o online) gli editori rischieranno la chiusura.

In genere, la tiratura di una serie periodica a fumetti è di circa pari al doppio del venduto. Molti lettori affermano che in edicola trovano 1 o al massimo 2 copie di Samuel Stern e non in tutte le edicole. Quindi, immaginiamo una tiratura prudente di 15.000 copie circa per coprire un poco tutte le edicole esistenti. Una parte di questa tiratura viene resa all'editore in quanto invenduta. E' lo stesso Fumasoli che ne ha parlato a proposito della gestione del loro magazzino arretrati. 

Non potendosi permettere i costi di una gestione arretrati all'altezza di altri editori, conservano solo un piccolo numero di copie che sono certi di rivendere. Un numero molto piccolo, mentre tutto il resto del reso va al macero. La percentuale di venduto rispetto alla tiratura è di circa la metà (così è per la Bonelli, mentre agli altri editori cala al 30 o anche al 20%) e manteniamo questa soglia massima anche per Bugs. I risultati del ragionamento sono oggi Samuel vende circa 7.000 copie.

E' il numero giusto? La logica porta a questa conclusione a meno che la percentuale rispetto alla tiratura di Samuel sia più bassa e allora in quel caso, le vendite dovrebbero aggirarsi intorno alle 4-5.000 copie. Se Fumasoli ha altri numeri, li può postare qui sotto, nei commenti e se ne può discutere. E Kalya? Eh lì siamo su soglie più basse di Samuel Stern, dato che la serie è stata lanciata senza il clamore mediatico del primo. Diciamo, ottimisticamente, sulle 4.000 copie massimo.

Commenti

Post popolari in questo blog

Max Bunker: è finita! Alan Ford chiude con il n. 660

Da ieri è stata diffusa la notizia che Alan Ford chiuderà tra un annetto con il n. 660 (oggi siamo arrivati al n. 651). La notizia è arrivata dalla bocca dello stesso autore Max Bunker in questa intervista  rilasciata al tg regione Lombardia. Chissà se l'avrà sollecitata lui o meno, ma sta di fatto che in appena un minuto e trenta secondi, con poche parole Max Bunker chiude un'epoca iniziata nel 1969 con il primo numero di Alan Ford. Da allora, le storie le ha scritte sempre lui, Luciano Secchi alias Bunker, sebbene i disegni sono stati realizzati da diversi artisti.  Perché chiude Alan Ford? Beh, sia per le vendite in calo (negli ultimi mesi, solo Diabolik per bocca dello stesso Gomboli, ha aumentato le vendite con nuovi lettori tra i giovani che arrivano ogni anno come ho spiegato qui ) sia per i costi di produzione che ormai non possono più essere sostenuti da un piccolo editore quale è oggi Max Bunker, che ha cominciato con la Editoriale Corno di suo cognato, passando per u

Grendizer U: il nuovo anime è una vera delusione

Con un annuncio a sorpresa, il grande Go Nagai tramite la sua casa di produzione Dynamic Planning e Manga Productions, ha fatto sapere che è in fase di realizzazione un nuovo anime su Ufo Robot Grendizer che in Italia è noto solo come Atlas Ufo Robot Goldrake. Sull'account Twitter ufficiale è apparsa l'immagine del nuovo robot oscurata ed in rete sono stati rilasciati i design dei personaggi di Actarus e di Alcor (noti ai fan nel doppiaggio storico, in realtà chiamati Daisuke Umon e Koji Kabuto). Domani sarà trasmesso il trailer di lancio in Giappone. Del ritorno di Goldrake si parlava già lo scorso anno (ne ho discusso qui ), quando venne detto che il nome dell'operazione era Project G, la gi stava per Goldrake. Devo dire di essere un po' deluso da ciò che si vede da queste prime immagini con un robot più longilineo e poco armonioso. I protagonisti Actarus ed Alcor sono ringiovaniti. Il primo sembra un ragazzino di 15-16 anni mentre nell'anime del 1975 era un uomo

Bunker disperato: ecco l'anastatica di Alan Ford

Pochi giorni fa, è uscito in edicola Alan Ford n. 658 di Max Bunker e Dario Perucca, che io ho mollato sei mesi fa, in quanto deluso dalla costante presa in giro che erano diventate le storie, senza trama, un barlume di filo logico (sembrando più che altro una serie di gag ideate da Bunker e incollate alla meglio da un più che disperato Perucca). La parte più rilevante di un albo, che si ha ancora il coraggio di offrire al prezzo folle di 5,00 euro, è data dall'editoriale Max Dixit. Ho dato subito uno sguardo sfogliando l'albo in edicola e lasciandolo lì (perché non sono tanto ingenuo da regalare all'editore i miei soldi per niente) e sono rimasto sorpreso. Si parla del nuovo formato di Alan Ford, che sarà più grande (forse un 15x23, chissà) dal n. 660 e che sarà venduto ad un prezzo ancora più alto (beh, non lo comprerò di certo, questo è sicuro), qualche accenno su Petra, di cui parla da tempo ma di cui finora non ha mostrato nulla e di Alan Ford n. 1. Si, ha annunciato l