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La Disney sta per chiudere la linea dei fumetti Marvel? Pochi giorni fa è arrivata la notizia di un nuovo forte aumento dei prezzi di copertina deciso dalla House of Ideas, passando nel formato standard di 32 pagine da 3,99 $ a 4,99 $. E ne ho discusso qui. La DC ha mantenuto invariati i suoi prezzi e questo perché da qualche tempo ormai in Usa il rapporto tra le due big è mutato. Non è più la Marvel a dirigere la classifica delle vendite, bensì la sua rivale storica DC Comics. 

Che cosa è successo di preciso? All'origine di questo fenomeno c'è una spiegazione molto chiara che però i siti mainstream, americani soprattutto, non intendono affrontare: a differenza della Marvel, la DC ha mantenuto i suoi personaggi più iconici entro i limiti della sua tradizione riducendo al minimo le storture della delirante politica pro lgbt e multiculturalista. Mentre il Marvel Universe è stato riempito di personaggi gay, di colore e islamici, alla DC non è accaduto. 

Non che nel DC Universe manchino dei gay, colored, ecc., ma sono in numero minore e comunque sono stati mantenuti entro margini della rilevanza, con l'effetto che il pubblico si è arrabbiato di meno senza andarsene al contrario di ciò che è successo alla Marvel. I tentativi di trasformare Superman, Batman e Wonder Woman in personaggi lgbt non sono mancati, ma qualcuno in casa DC ha visto la luce all'interno del tunnel della follia, impedendo che un simile progetto andasse.

La Marvel invece è sprofondata nel vortice del delirio lgbt, gender e politically correct e il risultato è stato che la gente è fuggita a gambe levate facendo crollare di brutto le vendite. La situazione è così grave che pochi giorni la curatrice del notissimo blog di fumetti The Beat, Heide MacDonald, ha parlato della questione in un articolo apparso sul suo sito facendo discutere pubblico e addetti ai lavori. In pratica, il fatto che la DC dia meno spazio a tematiche scomode aiuta molto.

Per tale motivo, diversi autori dalla Marvel sono o stanno passando alla DC dove non sono obbligati a produrre contenuti che il pubblico avversa. Questo significa che se un grosso autore vuole scrivere una storia è non è tenuto a infilarci dentro deviati sessuali o personaggi di colore o islamici, ovvero può anche farlo, ma solo se ciò è funzionale alla storia e non per imposizioni dovute alla propaganda che alla Marvel fanno tutti i mesi a favore delle lobby lgbt e anticristiane. 

Per ora alla Marvel sono convinti che con l'aumento di prezzo di un dollaro su tutti i loro fumetti dovrebbe riassestare gli equilibri del bilancio devastato dalla fuga dei lettori, ma si ritiene che tale misura non basterà a sistemare la situazione. Si profila infatti la possibilità di una chiusura della sezione fumetti, ovvero ciò che era un tempo la Marvel Comics (oggi soltanto una divisione della Disney) e cessione della pubblicazione ad altri editori in qualità di semplici licenziatari. 

In termini pratici, tutto ciò equivale a dire che la Disney manterrà la proprietà dei diritti di Spider-Man, Avengers, X-Men, ecc., mentre la creazione e pubblicazione di fumetti sarà affidata ad altri editori (tra cui la IDW, che già pubblica qualche serie teen dei personaggi Marvel con la stessa formula). La Marvel si limiterà ad incassare le royalties (una percentuale sulle vendite), ma il rischio nonché gli investimenti delle pubblicazioni saranno sopporti da altri editori come licenziatari.

Posted by at settembre 06, 2023
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