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Alan Ford n. 634: la recensione

Alan deve fare i conti con la morte di sua moglie Minuette e non è facile. Le prime pagine di questo albetto sono davvero molto tristi, ma ho dei dubbi. Non credo affatto che Minuette sia morta. Doveva partire per una missione segreta dell'FBI collegata con la CIA. Quale migliore modo di operare in questi casi che essere creduti non più in vita? E scommetto pure che il tenente Roland sapeva già tutto ma intanto Alan è distrutto. Spunta così fuori Domitilla Scannagatti.

Costei è venuta a sapere della fine di Minuette e coglie l'occasione al volo per accalappiarsi Alan Ford di cui è innamorata da sempre. Per coinvolgerlo nelle sue faccende lo convince a recitare insieme a lei in un film di spie presentandolo al regista. Curiosamente, si tratta dello stesso regista del n. 632 e morto in quella storia. Ora è resuscitato? Ok, trovare logica nelle storie di Bunker è fatica sprecata, quindi lo prendiamo per ciò che è. Uno che ci somiglia di nome Mark Felloni.

La parte che Alan deve recitare prevede che si finga sordo in attesa del suo contatto dei servizi che gli deve passare delle informazioni. Il regista, spinto da Domitilla, finisce con l'accettarlo. Quest'ultima ha convinto Alan a trasferirsi sul suo yatch per riposarsi e riprendersi dalla tragedia che gli è capitata. Domitilla che come Minuette è bisex appare subito nuda alla primissima occasione (pag. 115), ma le tette di Minuette sono un'altra cosa. Alan la rivede perfino in un sogno.

Questo fatto aumenta i dubbi che Minuette, che è bene da ricordare, dispone di poteri magici, sia davvero morta accreditando la mia tesi di cui sopra. Il Numero Uno è preoccupato per Alan e ancora di più del fatto che Domitilla, che lui non ritiene adatta per Alan, potrebbe causargli altra sofferenza. Così riunisce il gruppo TnT per correre in aiuto del suo amico. Nell'editoriale Max ricorda la crociata contro i fumetti alla fine degli anni '60 e di come Buzzati aiutò la sua causa. 

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