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Alan Ford n. 633: la recensione

Alan e Minuette sono contro Nala e Bonnie, ognuna ha una pistola puntata contro la tempia del compagno quando all'improvviso arriva Superciuk che li proietta con una fiatata in quella che pare un'altra dimensione in cui la gente si esprime citando dei numeri. Chi indossa una mascherina riesce a capire cosa vogliono dire. Bunker ha forse fatto una critica alla dittatura sanitaria del duo Draghi-Speranza che proprio nella mascherina ha avuto il suo truce simbolo illiberale?

Per tornare nel mondo reale devono raggiungere una montagna con i palloncini di Superciuk, ma questi butta Alan e Minuette giù e dopo qualche istante si ritrovano a prendere il sole a bordo di una piscina. Minuette è a seno nudo. Dal cielo c'è Superciuk a lanciare volantini che invitano le persone a visitare un museo che si chiama 2+2 in cui i fatti storici sono narrati in una versione diversa. Superciuk sostiene che quella è la verità e ciò che viene detto invece alla gente è falso.

Ancora una volta Bunker mette in guardia il lettore dalle bugie della comunicazione ufficiale. Nel museo c'è anche una sezione per ritratti di criminali e Nala e Bonnie non appena vi entrano sono attratti nelle immagini. Superciuk spiega che in realtà Nala e Bonnie non ci sono mai stati, ma erano illusioni. I veri Nala e Bonnie sono stati impiccati due secoli prima. Tornati nelle loro immagini, non tormenteranno più Alan e Minuette. Finisce così, nel caos dell'illogico, la loro venuta.

Fuori dal museo, Minuette viene arruolata dal tenente Roland per una missione d'emergenza della durata di sei mesi, però l'elicottero che la sta portando verso una destinazione segreta esplode. Alan è disperato. Dal relitto sono estratti tre corpi irriconoscibili. Minuette è dipartita? Negli editoriali Bunker annuncia che il prezzo dell'albo salirà a 4,50 euro a causa dell'aumento dei costi e della mancanza di carta. Le solite scuse assurde per giustificare i fallimenti editoriali.

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