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Alan Ford n. 638: la recensione

Dopo l'uscita di scena di Minuette la serie di Alan Ford continua a trascinarsi in una serie di vicende noiose con quell'umorismo, ormai stantio, che vorrebbe recuperare i tocchi genialità dei vecchi tempi, ma allo stato attuale fa pena. Pessimi sono i disegni di Luka Bonardi. Domitilla vuole, a tutti i costi, sedurre Alan Ford e sposarlo. Finora non c'è riuscita perché il suo amato è ancora alle prese con la perdita di Minu e non gli va di iniziare storie (specie con una facile come lei).

Intanto, Numero Uno vuole riprendere la sua carriera di attore, ma non gli va di tornare ai ruoli che aveva nei film sulla mafia insieme a Domitilla e firma un contratto per una produzione che gli propone di girare un film sugli zombie ben presto terminata male. Così decide di tornare sui suoi passi e firma il contratto per girare il film dal titolo Il padrino ammazza ancora. La storia, piuttosto banalotta, è quella di una donna ambiziosa interpretata da Domitilla che vuole il potere.

Il suo piano è semplice: mettere il padrino contro una banda rivale e lei si donerà al vincitore e assumerà il controllo del mondo criminale, ma le cose non vanno come pensava lei. Il padrino infatti capisce le sue intenzioni e la uccide. La produzione è convinta che la qualità del girato sia elevata e così si offre ad un pubblico per una anteprima. La gente reagisce male e finisce a pomodori in faccia. Domitilla e Alan scappano sullo yatch mentre Numero Uno tenta di placare gli animi.

Domitilla è stanca di aspettare che Alan si decida e passa all'azione. Prima gli mette del sonnifero in una tisana e poi quando Alan perde i sensi si spoglia per buttarsi su di lui. A pagina 122 si può ammirare il suo splendido culo sodo. Negli editoriali M. Bunker si scaglia contro i referendum in modo confuso ed altrettanto fa contro Putin! Eh no, Max. Io sono filo-Putin da sempre e posso dirti che di V. Putin, che accusi di volere una III guerra mondiale, non hai capito proprio nulla. 

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