C'è una componente narrativa che in Diabolik è sempre mancata fin dalla sua prima storia uscita nel novembre 1962, il sesso. E dato che quest'anno si festeggia il 60esimo anniversario sarebbe stata cosa gradita che l'editore Astorina rompesse uno dei divieti imposti fin da subito dalle sorelle Giussani. Perché la violenza, il crimine, la ferocia, l'odio, ecc., si e il sesso no? Quando nel 1964 uscì nelle edicole il n. 1 di Kriminal di Bunker e Magnus si capì che era un fumetto diverso.
Non ne aveva necessità, dato che poteva entrare ovunque e uccidere mentre Diabolik doveva inventare trucchi per entrare in una casa, superare un sistema di allarme, creare piani per depistare Ginko. E il sesso? Al massimo si riduceva ad un qualche bacio appassionato ad Eva Kant o a forti dichiarazioni di amore verso di lei. E niente altro perché non ce n'era bisogno. Il lettore di Diabolik non cercava il sesso nelle sue pagine, ma emozioni forti mentre compiva le sue prodezze.
Era possibile dividere il pubblico di Diabolik da quello di Kriminal, ma c'era anche chi comprava l'uno e l'altro per godere di tutte e due le forti emozioni che si traevano dalle loro pagine. Eva Kant non era poi da buttare con quel fisico perfetto che i disegnatori gli conferivano. Non formosa, ma nemmeno piatta. Atletica e lottatrice, spietata ma anche dal cuore d'oro. Criminale fino ad un certo punto, poiché lo era in funzione del suo amato Diabolik. Eva Kant una donna quasi pura.
In rete girano immagini di Eva Kant nuda, in biancheria, in pose sexy, come vedete nell'immagine sopra, ma nelle storie immagini così non si sono mai viste. Diabolik non avrebbe mai mandato Eva in missione per sedurre qualcuno, né lui si è mai finto amante vero di qualcuna per i suoi scopi. La gelosia è forte da parte di entrambi. A volte hanno litigato, ma non si sono mai separati loro. Ora però sarebbe il caso di cambiare. Vogliamo vedere Eva Kant nuda, maiala e perversa.
Magari anche 'na gran porca, perché no. In una trama in cui manifesta una sessualità perversa, dove si scambia affettuosità con altre donne e se tutto ciò non è possibile per i canoni di Diabolik attuali, perché non aprire una serie solo per lei, una versione alternativa di Eva Kant perversa al punto giusto, quasi sempre nuda in stile Sukia, Cimiteria, Jacula, Ulula, Zora e altre stellette del fumetto porno-erotico del Bel Paese? E non vede l'ora dopo anni in cui se l'è vista messa in naftalina.
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