In Batman vs. Robin, mini di Mark Waid e Mahmud Asrar, purtroppo legata al filone della propaganda sempre più orientata al satanismo che sta prendendo piede alla DC Comics, il Cavaliere Oscuro è in un mare di guai. I suoi figli, i suoi Robin, che per lui sono veri figli, gli sono contro, tutti, a cominciare dal suo vero figlio, Damian, oggi posseduto dal demone Nezha. Una discesa verso il satanismo che offende il mito di Batman. Me ne dolgo perché avevo giudicato bene il ciclo di Waid.
Anche se alla fine Batman trionfa, ogni pagina di questi albi trasuda di esoterismo esasperato, rituali satanici e altro. In fumetti destinati ad un pubblico di giovani tutto questo non va affatto bene, comunicando valori terribili, oltre che immorali e anticristiani. Nel n. 2 della mini c'è una immagine emblematica di questa cattiva strada così intrapresa: Damian è il nuovo Batman ovviamente posseduto da Nezha e con il costume del Batman 666. Sotto di lui i Robin, anche loro posseduti.
C'è anche una lettura diversa che, al di là del satanismo manifesto che traspare da questi fumetti, mi sembra opportuno evidenziare. I Robin sotto il controllo di Damian, a sua volta controllato, sono espressione dell'immagine della società occidentale dominata dal pensiero unico approvato e dalla tendenza a non mettere in discussione i messaggi che arrivano dalla sfera politica di riferimento. Sembrano tutti degli zombi privi di mente, senza dignità, pronti a credere a tutto.
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