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Ieri ho scritto un articolo sulle vendite di Samuel Stern e di Kalya, due serie a fumetti edite da un piccolo editore chiamato Bugs Comics. Nel farlo ho seguito un criterio di tipo logico, spiegato nello stesso pezzo giungendo a delle conclusioni precise, basandomi su dati generali del mercato, in particolare sulle tirature che, bene o male, tutti gli editori seguono. Nell'articolo trovate i dati e la descrizione dei criteri usati. 

La reazione di Fumasoli è stata la seguente: ha scritto un post sul suo profilo facendo lo screen di quello della mia pagina di Fumetti-70 ed ironizzando sull'errore del suo nome (Gianfranco e non Gianmarco), un errore dovuto al fatto che Fumasoli non è una figura di primissimo piano del panorama fumettistico italico (prima di Samuel era del tutto sconosciuto ai più). Errore che ho subito corretto, naturalmente. 

La sua intenzione era quella di fare ironia o almeno di reagire in modo ironico ad un pezzo su un argomento che agli editori non piace: i dati di vendita. Non è entrato nel merito e non smentendo i dati forniti, ne devo dedurre che quelli indicati nel pezzo devono essere vicini ai dati reali di vendita delle citate testate. Il suo post è subissato da diverse decine di fan che non si sono limitati all'ironia nei miei confronti.

Entrambi ne abbiamo beneficiato di grande pubblicità, anche se lui ha bloccato la mia pagina qualche mese fa. In questo post trovate tutto il resoconto di ciò che è successo. Io la penso in modo diverso. Se uno viene sulla mia pagina per insultare me o altri, viene bloccato subito. Fumasoli non ha smentito i dati che ho fornito e quindi almeno in via indiretta ha finito con il confermarli. Sono dati buoni o cattivi?

Sono dati in linea con la difficile situazione in cui il mondo editoriale versa a causa della adesione ad una narrazione della realtà che oggi il pubblico rifiuta in maniera decisa con le vendite che ne soffrono. Tra una scusa e l'altra, sono costretti ad aumentare i prezzi di copertina (lo ha fatto anche Fumasoli con i suoi fumetti) mentre la gente prende le distanze da serie e personaggi che non riconosce come un tempo.

Adesso do io qualche dato: l'articolo sulle vendite di Samuel Stern ha ricevuto fino ad oggi 299 visite. Pochine se in media un articolo sulle pubblicazioni Bonelli di taglio critico si avvicina alla soglia delle 1.000 visite, mentre uno sui manga o le opere di Go Nagai o i mecha sfiora le 2.000 visite. Ho aperto il sito alla fine di maggio 2022 e fino ad ora, benché molto ostracizzato, ha avuto oltre 100.000 visualizzazioni. 

Fumasoli non se l'è tenuta e ha continuato con un altro post, subito preso d'assalto dagli stessi fanboy del precedente. Prima ha bloccato un'altra mia pagina, rifiutandosi di rispondere alla questione dei dati, che, per quanto mi riguarda, interpreto come la conferma indiretta di quelli che ho dato io. Poi, con l'obiettivo di spostare l'attenzione su altro inizia a fare un discorso strano per portare acqua al suo mulino.

Afferma che non può dare i dati per via di un segreto industriale. Una fake che lui stesso ammette e giustifica con il fatto che quell'accenno era un tranello perché si era convinto (o qualcuno gli ha detto) che sono un avvocato. Cioè, secondo lui, solo un avvocato sa che i dati di vendita non sono riservati. Operando nel campo scientifico e della ricerca so come funziona una società e ciò che si può dire. 

Se Fumasoli è convinto che solo un avvocato sa questo, significa che o ha un insieme di conoscenze molto limitato. Sotto questo aspetto si può dire che è un ignorante nel senso che ignora ma è anche possibile che abbia una scarsa considerazione del patrimonio di conoscenze di altri diversi da lui o dai suoi fan. In definitiva, quindi, la situazione è la seguente e ne esce un quadro deficitario sotto diversi aspetti. 

In primis, come comunicazione con il pubblico Fumasoli e soci hanno dimostrato di avere problemi. Se il modo di reagire ad un pezzo come il mio è fare dei post lasciando campo libero all'insulto nei commenti il risultato è quello di un tizio che non cerca il dialogo con la posizione critica. In secundis, i dati di vendita li ho ricostruiti con un criterio di ampia credibilità. Non rispondere equivale ad una loro conferma.

Con questo tipo di atteggiamento non si invogliano i lettori, perché l'immagine offerta è quella di una simpatia scarsa. Non leggo Samuel Stern e Kalya e dopo il trattamento avuto di certo non lo farò, anche perché l'horror a sfondo satanico ed esoterico non mi interessa e non mi interessa il fantasy, altrimenti leggerei Dragonero. Ciò ci porta ad un'altra questione, che ho affrontato diffusamente in passato. 

Samuel Stern ha in cover un chiaro simbolo satanico, ovvero la croce rovesciata. Così tale simbolo è inteso secondo una robusta dottrina cristiana. Fumasoli rifiuta questa ricostruzione, ma io resto della mia opinione basata sulle opinioni che portano a questa conclusione. Per non parlare del concetto di male che viene descritto in Samuel Stern e che è anch'esso antitetico alla visione cattolico-cristiana. 

Infine, mi domando: ho scritto un articolo ieri e Fumasoli mi dedica un post (nel tentativo di distrarre con l'ironia i fan dalla questione dati di vendita). Intervengo e lui fa un altro post e chi insultava nel primo ha fatto la stessa cosa nel secondo post. Un editore (grande o piccolo) mi dedica una intera giornata dimostrando che oggi aveva poco da fare. Se non voleva parlare dei dati bastava dirlo senza tanta manfrina.

Posted by at marzo 18, 2023
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