Passa ai contenuti principali

Alan Ford n. 644: la nave del mistero insoluto

Ecco un'altra storia di Alan Ford che non sta in piedi, ancora una volta senza una trama definita e una serie di eventi legata da un filo logico ed un finale che ripaghi dei cinque euro spesi. So che chi legge questo fumetto non deve meravigliarsi, ma se Bunker avesse sopra di lui una sorta di supervisore, queste storie non passerebbero il vaglio. Torna il disegnatore regolare Dario Perucca e ritorna Minuette nuda, come si vede alle pagine 30 e 78 con attenzione di nuovo sui coniugi Ford.

Alan ancora non riesce a credere di avere riabbracciato la moglie che credeva morta e i due si stanno godendo un po' di riposo. Minuette da qualche tempo gioca a tennis in un circolo privato e chiede ad Alan di accompagnarla per partecipare a un torneo che ha come premio ben 100.000 $ da dare in beneficenza. Presso la sede del circolo trovano ad attenderli il tenente Roland e Alan va in subbuglio. L'ultima volta aveva coinvolto la moglie nella missione e creduta morta in essa.

Non appena bevono vino bianco offerto dalla direzione, piombano in un sonno profondo per risvegliarsi a bordo di una nave della marina militare con una missione molto delicata: dovranno fingersi capitano e tenente e indagare sulla sparizione delle navi nell'oceano Pacifico. A bordo c'è il tenente Lilly Parsons che sembra essere a conoscenza dei dettagli della loro missione. La Parsons si manifesta come lesbica.

Ormai è una costante di queste storie di Alan Ford. Ogni personaggio femminile è una lesbica che vorrebbe farsi Minuette, ma nessuna ci è riuscita finora. Mentre Minuette subisce un attentato da parte di una delle marinaie la nave inizia ad imbarcare acqua, come se le paratie fossero schiacciate da una enorme pressione. Alan Ford e Minuette si salvano facendosi sparare fuori dalla nave dal portello lancia siluri. 

Vengono rilevati in mare da un elicottero della marina e condotti su di una portaerei, il cui capitano sta anche lui indagando sul misterioso fenomeno delle sparizioni dei navigli. Da lì partono con un aereo alla volta della California, ma i piloti vengono uccisi e loro sono costretti a buttarsi con il paracadute. Vengono risalvati da una nave sulla quale viaggia anche Domitilla Scannagatti, che fa il suo rientro nella serie. 

Domitilla alterna la sua attività di attrice con quella di cantante e così invita i coniugi Ford al suo spettacolo che terrà in un albergo nei pressi. Mentre sono lì, un biglietto avvisa Minuette che una certa signora l'attende fuori. E' Lilly Parsons che si scopre essere la spia che ha cercato di ucciderli prima. Alan le spara alle spalle uccidendola sul colpo. La storia si chiude così senza capo né coda. Senza alcun senso.

Nei redazionali Max Dixit sono elencate domande (un po' assurde) a cui Bunker ha risposto alla sua maniera, cioè dando libero sfogo a se stesso, ma che non recano alcun contributo di interesse. Qualcuno gli avrebbe chiesto se legge altri fumetti oltre ai suoi. Lui dice di no, ma che sta leggendo un libro che parla male del suo defunto amico Stan Lee. Resta la fatica nel seguire questa serie e scriverci sopra. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Max Bunker: è finita! Alan Ford chiude con il n. 660

Da ieri è stata diffusa la notizia che Alan Ford chiuderà tra un annetto con il n. 660 (oggi siamo arrivati al n. 651). La notizia è arrivata dalla bocca dello stesso autore Max Bunker in questa intervista  rilasciata al tg regione Lombardia. Chissà se l'avrà sollecitata lui o meno, ma sta di fatto che in appena un minuto e trenta secondi, con poche parole Max Bunker chiude un'epoca iniziata nel 1969 con il primo numero di Alan Ford. Da allora, le storie le ha scritte sempre lui, Luciano Secchi alias Bunker, sebbene i disegni sono stati realizzati da diversi artisti.  Perché chiude Alan Ford? Beh, sia per le vendite in calo (negli ultimi mesi, solo Diabolik per bocca dello stesso Gomboli, ha aumentato le vendite con nuovi lettori tra i giovani che arrivano ogni anno come ho spiegato qui ) sia per i costi di produzione che ormai non possono più essere sostenuti da un piccolo editore quale è oggi Max Bunker, che ha cominciato con la Editoriale Corno di suo cognato, passando per u

Grendizer U: il nuovo anime è una vera delusione

Con un annuncio a sorpresa, il grande Go Nagai tramite la sua casa di produzione Dynamic Planning e Manga Productions, ha fatto sapere che è in fase di realizzazione un nuovo anime su Ufo Robot Grendizer che in Italia è noto solo come Atlas Ufo Robot Goldrake. Sull'account Twitter ufficiale è apparsa l'immagine del nuovo robot oscurata ed in rete sono stati rilasciati i design dei personaggi di Actarus e di Alcor (noti ai fan nel doppiaggio storico, in realtà chiamati Daisuke Umon e Koji Kabuto). Domani sarà trasmesso il trailer di lancio in Giappone. Del ritorno di Goldrake si parlava già lo scorso anno (ne ho discusso qui ), quando venne detto che il nome dell'operazione era Project G, la gi stava per Goldrake. Devo dire di essere un po' deluso da ciò che si vede da queste prime immagini con un robot più longilineo e poco armonioso. I protagonisti Actarus ed Alcor sono ringiovaniti. Il primo sembra un ragazzino di 15-16 anni mentre nell'anime del 1975 era un uomo

Bunker disperato: ecco l'anastatica di Alan Ford

Pochi giorni fa, è uscito in edicola Alan Ford n. 658 di Max Bunker e Dario Perucca, che io ho mollato sei mesi fa, in quanto deluso dalla costante presa in giro che erano diventate le storie, senza trama, un barlume di filo logico (sembrando più che altro una serie di gag ideate da Bunker e incollate alla meglio da un più che disperato Perucca). La parte più rilevante di un albo, che si ha ancora il coraggio di offrire al prezzo folle di 5,00 euro, è data dall'editoriale Max Dixit. Ho dato subito uno sguardo sfogliando l'albo in edicola e lasciandolo lì (perché non sono tanto ingenuo da regalare all'editore i miei soldi per niente) e sono rimasto sorpreso. Si parla del nuovo formato di Alan Ford, che sarà più grande (forse un 15x23, chissà) dal n. 660 e che sarà venduto ad un prezzo ancora più alto (beh, non lo comprerò di certo, questo è sicuro), qualche accenno su Petra, di cui parla da tempo ma di cui finora non ha mostrato nulla e di Alan Ford n. 1. Si, ha annunciato l