Mauro Boselli è uno di quegli scrittori di fumetti che in Italia nessun addetto ai lavori, almeno di coloro che sono schierati per il regime intorno al Pensiero Unico Dominante, oserebbe mai criticare, a meno di non volere essere ostracizzato dal settore sia come fumettista sia come riferimento di gruppi di discussione. Poiché io sono un semplice lettore che esprime il suo pensiero critico e non ho alcun rapporto di nessun tipo con il settore del fumetto, me ne sbatto e dico quello che mi pare, sia pure nel rispetto (spesso mai contraccambiato) degli altri.
Così, per trovare una critica contro Boselli bisogna guardare oltre il confine. Il fatto è successo nel 2015. Allora il noto disegnatore Mike Deodato Jr, che ha legato il suo nome alle più importanti serie della Marvel, si propose come autore di Tex. Siccome era brasiliano, nel suo Paese di origine ha conosciuto Aquila della Notte grazie alle collane pubblicate lì su licenza da Mythos. Per farla breve, Deodato voleva realizzare Tex secondo un metodo di lavoro Usa, a cui era abituato, mentre a Boselli che in quel mondo è del tutto alieno, non andò bene.
Dopo dei mesi di accese trattative il rapporto tra Deodato e Boselli si interruppe. Il disegnatore della Marvel non tenne la cosa nell'area del riserbo (essendo operante in un altro mercato poteva permettersi di dire la sua senza timore di rischiare di subire contraccolpi sul lavoro) e buttò tutto fuori. Non solo spiegò com'era stato trattato da Boselli, ma rivelò anche un aspetto che tutti gli addetti conoscono ma che nessuno osa trattare: mettersi contro l'editore milanese significa non lavorare più in Italia perché la Bonelli è il editore fumetto in Italia.
Sarebbe come se uno in Usa si mettesse contro Marvel e DC: è ovvio che, o non lavorerebbe più o avrebbe piccoli spazi in piccoli editori. Il sito Fumettologica espose la diatriba. Boselli a Bad Comics disse che la rottura fu dovuta alle alte richieste di Deodato che pretendeva, a suo dire, il doppio di quello che prende il più pagato artista texiano, che all'epoca doveva essere sui 300,00 euro circa a pagina e quindi Deodato Jr voleva più o meno 600,00 euro. Beh, oggi gli artisti texiani prendono moooolto di meno, ma questo è tutto un altro discorso.
La risposta di Deodato fu roboante. Dopo avere apostrofato in malo modo Boselli (termine non ripetibile ma trovate tutto il testo sul sito di Fumettologica) disse che era un bugiardo. Ad un certo punto, la discussione via mail fino a quel momento pacifica si rompe quando si parla di soldi. Boselli si irrigidisce e pretende che Deodato smetta di parlare in pubblico del suo progetto con Tex che doveva considerarsi chiusa. Secondo Boselli, Deodato non sarebbe stato sincero con loro e che all'inizio si sarebbe contentato delle cifre italiane poi non più.
Chissà se questa parte della versione di Boselli è vera, ma sta di fatto che Deodato Jr non la prese bene, essendo abituato a lavorare in un ambiente diverso dove la parola conta e viene prima di tutto, anche dell'interesse delle aziende. Deodato spiegò che fino a quel momento si era tenuto nel rispetto degli accordi secondo cui Boselli avrebbe realizzato uno script e poi le parti si sarebbero messe d'accordo sulle cifre. Immaginare Boselli scrivere senza la sicurezza di essere pagato è un po' difficile a dire il vero e non so se Deodato Jr comprese bene.
Non so nemmeno se Boselli capisce l'inglese e se nelle comunicazioni con Deodato Jr usava un traduttore in rete. Uno dei due avrà capito male e credo che Deodato Jr avesse ragione. Nella sua ricostruzione, Boselli ha interrotto le trattative senza ragione inventandosi cose e che cioè il brasiliano si sarebbe tirato indietro per ragioni di soldi. E gli altri fumettisti italiani? Beh, come c'era da aspettarsi, presero tutti posizione per Boselli, per ovvi motivi. La risposta di Deodato Jr con cui chiuse la vicenda fu forte e difficilmente dimenticabile!
Deodato Jr: A differenza di te, io sono un professionista, non prendo suggerimenti, vado direttamente al punto. Mi hai chiesto di pensare a ciò di cui abbiamo parlato al telefono, ci ho pensato e ho risposto alla tua domanda, mentre tu, invece di agire da professionista rifiutando gentilmente e spiegando i motivi, mi hai trattato senza rispetto. E’ un miracolo che tu stia facendo ancora questo lavoro. So che alla Bonelli Editore state attraversando un momento difficile dopo la perdita di Sergio. Un momento brutto. Con lui non sarebbe accaduto niente.
Tutti i talenti erano trattati con il rispetto che meritano. Leggere cose così mi fa sentire triste per il fumetto italiano. Persone come te, che non hanno rispetto per gli altri, non meritano rispetto, quindi ho una sola parola per te: fa#####! Che dire? Che alla Bonelli erano e sono messi male. Uno dei più grandi fumettisti del mondo si offre per voi e anziché condurre la trattativa con un manager affidate tutto ad uno scrittore che non era la persona più adatta per quel tipo di attività? Il modo in cui si è chiusa la vicenda non mi sorprende più di tanto.
Basta considerare la mia esperienza. Pubblico un pezzo di commento ad una intervista di Sergio Bonelli del 1998. La linko su di un forum e Boselli si precipita lì per darmi del co#####e chiedendo all'admin di bannarmi. No problem. In questo modo, la Bonelli mi ha convinto a smettere di comprare Tex. Si vede che i miei 3,20 euro al mese non gli servivano. Per causa degli aumenti, ho tagliato anche Nathan Never (dato che il suo autore mi ha bloccato su FB e non so perché). Ora leggo solo Zagor Classic e Le Storie Cult (dato ch e sono ristampe...).
0 comments:
Posta un commento