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Alan Ford n. 648: serie mediocre che costa troppo

E' sempre più difficile leggere Alan Ford e trovare un senso nelle sue storie, sia perché un vero e proprio senso logico non esiste sia perché non è che si legge qualcosa per trovarci un senso soltanto. Il fatto che Max Bunker insista con il richiedere 5,00 euro per questo fumetto è l'aspetto che fa più incazzare perché in edicola si trovano tascabili come Il Morto o Diabolik e costano quasi la metà, mentre Alan Ford, il cui livello di qualità si è ormai azzerato non giustifica il suo costo.

La storia, disegnata da Dario Perucca, si apre con Alan e Minuette in divisa di poliziotti mentre sono di pattuglia per le strade di New York e di lì a poco sono crivellati di proiettili. Giunti in ospedale nessuno riesce a capire perché i due non sono ancora morti e il medico non vuole curarli. Numero Uno accorso in ospedale, spara al dottore per impedirgli di andare via. Poi Minuette si sveglia: è stato un sogno o almeno così pare perché il tenente Roland gli affida quella missione.

Dovranno uscire per le strade a piedi e sorvegliare alcune case dove abitano criminali. Sembrerebbe una missione semplice ma cela molti pericoli. Un bombarolo sta facendo saltare in aria i boss del crimine cittadino. Per poco Alan e Minuette non ne rimangono coinvolti e ciò li induce a rassegnare le dimissioni. Numero Uno coglie l'occasione e propone a Roland di arruolare i suoi amici del gruppo TNT al posto di Alan Ford e Minuette Macon. Roland non è poi tanto contento. 

Mentre Numero Uno è ancora nella all'FBI spara un colpo di arma da fuoco negli uffici e viene arrestato. Roland però su richiesta di Alan e Minuette lo libera poiché i due hanno deciso di accettare di nuovo la offerta del capo dell'FBI di sorvegliare certi indirizzi. La condizione posta è che anche il gruppo TNT sia assunto. Geremia e Cariatide alla prima occasione si addormentano su una panchina e dopo essere stati sorpresi sono mandati a richiedere la cartella clinica di un boss.

Si tratta di don Rompiglioni, però mentre Alan e Minuette aspettano nelle vicinanze che la cartella clinica sia prelevata un'altra esplosione provoca la fine del boss. Dopo avere lasciato andare Alan e Minuette, appare il Numero Uno che commenta con Roland l'esito ottimo della missione che ha fatto saltare in aria i boss come se volerli ammazzare sia stata la stessa FBI e Numero Uno ne era a conoscenza. L'articolo editoriale di Max Bunker è anch'esso privo di un fondamento logico.

Nella prima parte, Bunker si duole per la dipartita di Burt Bacharach, mentre nella seconda parla per enigmi. Dice che Sorrisi e Canzoni ha dato spazio ad un personaggio che a lui interessa poco e poi aggiunge che non vuole parlare della P2, alludendo al fatto che questa figura ne era membro. Continua augurando all'Inter la sconfitta nella finale di Champions (azzeccandoci) e di una giudice che si sarebbe venduta per una sentenza di una causa iniziata da un editore contro un altro. 

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