Passa ai contenuti principali

L'Uomo Ragno n. 814: recensione analitica

Il n. 814 de L'Uomo Ragno ha ospitato il capitolo finale della saga del ritorno di Hobgoblin rivelandosi pieno di sorprese e di continui colpi di scena. La storia è tratta dal n. 14 di The Amazing Spider-Man (vol. 6), un numero extra-sized con quattro storie brevi in appendice di cui parleremo dopo. L'intera storia si basa sul combattimento tra Spider-Man e i due Hobgoblin, Ned Leed e Roderick Kingsley. Nello scontro, Kingley rivela di avere sempre ingannato Ned, facendogli credere che Norman Osborn fosse interessato a suo figlio Winston per metterlo contro di lui. Spider-Man fa quello che può ma alla fine cede.

Inerme sotto i due nemici, per Spider-Man sembra arrivata la fine ma quando Ned sta per trafiggerlo con la punta del suo aliante giunge in scena Norman con l'armatura di Gold Goblin a cui stava lavorando in coppia con Peter e sconfigge rapidamente i due Hobgoblin. Kingsley scappa lasciando Leeds sul campo che dopo viene arrestato. Norman assicura a Peter che gli metterà a disposizione i migliori avvocati per farlo uscire di prigione. Peter cerca di tranquillizzare Betty ma senza grande successo poiché sa che Ned, come recidivo, rischia una lunga condanna. La storia si chiude con due giganteschi colpi di scena. 

La persona che ha portato il computer a Norman in ospedale non era l'infermiera che lui credeva, ma una persona sconosciuta. Kingsley, tornato al suo rifugio, dimostra di essere sotto il controllo mentale di Qeen Goblin, la vera artefice degli eventi. Il suo scopo è far tornare di nuovo cattivo Norman Osborn. Le quattro storie di appendice sono dedicate a Ben Reilly, che dopo la fine della saga Beyond, ha assunto la identità di Chasm e della sua fidanzata, Janine Godbe. Nella prima storia Janine ha dubbi su Ben, lo ama ma ora che la sua vita è tornata normale non vuole più rientrare nella spirale di violenza di prima.

Ben Reilly sta cercando di trarre dal progetto Purgatorio, un vecchio progetto militare che la Beyond aveva ripreso in mano, un modo per riavere i suoi ricordi. Janine si imbatte in un gestore di un ristorante della Grand Central Station, che poi riconosce in uno che aveva visto in prigione. Lo aggredisce senza una ragione apparente e torna da Ben giurandogli di seguirlo ovunque poiché, dice, lui è tutto ciò che ha. La storia è di Michael Dowling e disegnata da Richard Isanove. La seconda è scritta da Kyle Hotz con disegni di Dan Brown. Ben si sente attirato dalla dimensione del Limbo, ma non sa spiegarsi il perché.

Una volta arrivato sul posto grazie ad uno dei congegni sottratti alla Beyond si imbatte nella signora di questo regno, la regina dei goblin Madelyne Prior, clone di Jean Grey. L'intesa tra i due è immediata e si avviano in una passeggiata per capire come possono aiutarsi. La terza storia è di Terry e Rachel Dodson. Ben e Madelyne Prior progettano di attaccare New York con le forze del Limbo perché lì vivono coloro che hanno sottratto spazio alle loro vite, ovvero Peter Parker e Jean Grey. Janine ha dei dubbi. Non teme che Madelyne possa mettersi tra lei e Ben, ma come potrà essere utile alla causa senza alcun potere?

Madelyne risolve il problema infondendo nel suo corpo un dito del demone S'ym e così Janine diventa Hallows' Eve, il cui volto assume di volta in volta le sembianze di un mostro con maschere infernali. La quarta storia è di Zeb Wells con i disegni di Ryan Stegman e con Tim Townsend e JP Mayer alle chine. Ben si imbatte in uno che lo scambia per Peter che gli deve soldi. Quando lo chiama falso, Ben lo massacra di botte e lo porta a Madelyne che gli fa mangiare il frutto del Limbo. L'uomo muore e la sua anima finisce in un calderone che Madelyne inala conoscendo tutta la sua vita. E così faranno per Peter e Jean.

Commenti

Post popolari in questo blog

Max Bunker: è finita! Alan Ford chiude con il n. 660

Da ieri è stata diffusa la notizia che Alan Ford chiuderà tra un annetto con il n. 660 (oggi siamo arrivati al n. 651). La notizia è arrivata dalla bocca dello stesso autore Max Bunker in questa intervista  rilasciata al tg regione Lombardia. Chissà se l'avrà sollecitata lui o meno, ma sta di fatto che in appena un minuto e trenta secondi, con poche parole Max Bunker chiude un'epoca iniziata nel 1969 con il primo numero di Alan Ford. Da allora, le storie le ha scritte sempre lui, Luciano Secchi alias Bunker, sebbene i disegni sono stati realizzati da diversi artisti.  Perché chiude Alan Ford? Beh, sia per le vendite in calo (negli ultimi mesi, solo Diabolik per bocca dello stesso Gomboli, ha aumentato le vendite con nuovi lettori tra i giovani che arrivano ogni anno come ho spiegato qui ) sia per i costi di produzione che ormai non possono più essere sostenuti da un piccolo editore quale è oggi Max Bunker, che ha cominciato con la Editoriale Corno di suo cognato, passando per u

Grendizer U: il nuovo anime è una vera delusione

Con un annuncio a sorpresa, il grande Go Nagai tramite la sua casa di produzione Dynamic Planning e Manga Productions, ha fatto sapere che è in fase di realizzazione un nuovo anime su Ufo Robot Grendizer che in Italia è noto solo come Atlas Ufo Robot Goldrake. Sull'account Twitter ufficiale è apparsa l'immagine del nuovo robot oscurata ed in rete sono stati rilasciati i design dei personaggi di Actarus e di Alcor (noti ai fan nel doppiaggio storico, in realtà chiamati Daisuke Umon e Koji Kabuto). Domani sarà trasmesso il trailer di lancio in Giappone. Del ritorno di Goldrake si parlava già lo scorso anno (ne ho discusso qui ), quando venne detto che il nome dell'operazione era Project G, la gi stava per Goldrake. Devo dire di essere un po' deluso da ciò che si vede da queste prime immagini con un robot più longilineo e poco armonioso. I protagonisti Actarus ed Alcor sono ringiovaniti. Il primo sembra un ragazzino di 15-16 anni mentre nell'anime del 1975 era un uomo

Bunker disperato: ecco l'anastatica di Alan Ford

Pochi giorni fa, è uscito in edicola Alan Ford n. 658 di Max Bunker e Dario Perucca, che io ho mollato sei mesi fa, in quanto deluso dalla costante presa in giro che erano diventate le storie, senza trama, un barlume di filo logico (sembrando più che altro una serie di gag ideate da Bunker e incollate alla meglio da un più che disperato Perucca). La parte più rilevante di un albo, che si ha ancora il coraggio di offrire al prezzo folle di 5,00 euro, è data dall'editoriale Max Dixit. Ho dato subito uno sguardo sfogliando l'albo in edicola e lasciandolo lì (perché non sono tanto ingenuo da regalare all'editore i miei soldi per niente) e sono rimasto sorpreso. Si parla del nuovo formato di Alan Ford, che sarà più grande (forse un 15x23, chissà) dal n. 660 e che sarà venduto ad un prezzo ancora più alto (beh, non lo comprerò di certo, questo è sicuro), qualche accenno su Petra, di cui parla da tempo ma di cui finora non ha mostrato nulla e di Alan Ford n. 1. Si, ha annunciato l