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L'Uomo Ragno n. 817: recensione analitica

Nell'Uomo Ragno n. 817 continua la saga dello Spider-Verse di Dan Slott con i nn. 4-5 tratti dalla collana Spider-Man (vol. 3) e le sorprese non sono mancate davvero. La perdita di Peter, il Prescelto, colpito dal pugnale magico da Spider-Gwen nel n. 816, pare compromettere tutto e Madame Web che osserva impotente l'incedere degli eventi è disperata. La storia si apre con lo Spider-Man di Terra-44145, che qui è Norman Osborn attaccato da Spider-Rex e uno Spider-Man di tipo Deathlok. Shathra vuole qualcosa da lui. Norman Osborn lo capisce e piuttosto che cedere preferisce farsi saltare in aria nella sua base.

Su Terra-616, nel frattempo, Arana e la Ragno Gatta Nera cercano di sfuggire all'esercito di Shathra rivolgendo contro i nemici le trappole del tempio in sud-America dove hanno recuperato un oggetto magico che è in grado di ritessere i fili recisi della tela riportando indietro chi è stato separato da essa e si è disfatto. Nel mondo del telaio Shathra vuole sapere da Miles Morales perché lui è immune al suo controllo (in realtà, perché lui è legato a due universi e non fa parte della Terra-616). Su Terra-616 Beta Madame Web ha un'idea: se il prescelto è stato reciso, allora tanto vale prendere il Peter Parker originale.

Si tratta di Peter Palmer, una versione di Peter Parker che in realtà fu un errore di tipografia della Marvel in The Amazing Spider-Man (vol. 1) n. 1. Così comparve nel lettering del numero e anziché Spider-Man era Spiderman senza trattino (che fu introdotto da Stan Lee perché quel nome appariva troppo simile a Superman nella pronuncia). Però, le sorprese non finiscono qui dato che nell'ultima pagina della prima storia nel palazzo della Oscorp un altro Peter Parker riceve un pezzo di tela luminoso con una capsula, che è quel che all'inizio l'Osborn di Terra-44145 gli ha inviato per sottrarlo a Shathra. Che Peter è?

La domanda sorge spontanea perché Peter Parker alias Spider-Man è stato disfatto nel numero precedente e quindi questo altro Peter non dovrebbe esistere su Terra-616. La seconda storia risponde a questo quesito e nella sostanza si rivela una sorta di What if. Cosa sarebbe successo se Spider-Man non fosse mai esistito? Infatti, si parte dal presupposto che ad essere stato staccato dalla tela della vita è solo Spider-Man, non Peter Parker e così nel mondo di Terra-616 il ragno radioattivo ha morso solo Silk, che è l'unica ragno eroina. E' per caso successa la stessa cosa con Jessica Drew, che potrebbe essere viva?

Il corso degli eventi è cambiato. Peter ha fatto scudo con il suo corpo una sera per salvare May mentre il ladro sta per spararle, riportando ferite ad una gamba e da allora deve camminare appoggiandosi a una stampella. Il gesto di coraggio gli fa guadagnare la stima dei suoi amici al liceo, tra cui Flash Thompson che diventa il suo migliore amico. Nel mondo intanto Silk è nota come Spider-Woman ed è la protagonista delle cronache negative del Bugle, che la considera minaccia. Spinto da Flash, Peter crea aggeggi per aiutare Silk con cui stringe alleanza, divenendo di fatto il suo tecnico e poi nel tempo passa alla Oscorp.

Pertanto, è qui che la storia si allinea alla conclusione della prima con questo Peter che non è mai stato Spider-Man che ha ricevuto da un Norman Osborn ragno di un'altra dimensione una capsula con dentro una tela luminosa circondata da ragni. Quindi, Dan Slott ha infilato un What if nella storia della fine dello Spider-Verse ma l'episodio finisce così lasciando più domande che risposte. Allo stato attuale, quindi, nel mondo di Terra-616 Spider-Man non esiste. Nelle note finali, Max Brighel spiega che si sono avvicinati troppo alle storie Usa e così la conclusione della saga è rimandata di due mesi (per luglio 2023).

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