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L'Uomo Ragno n. 809: recensione analitica

La prima storia dell'albo, tratta da The Amazing Spider-Man (vol. 6) n. 9 (903), è tutta action con molte battute e una trama ridotta all'osso a fronte delle critiche rivolte contro lo sceneggiatore Zeb Wells con i disegni di un Patrick Gleason non proprio in vena. Moira MacTaggert si è impossessata del corpo di Mary Jane Watson con cui è giunta al secondo Gala Infernale dei mutanti sull'isola di Krakoa. Spider-Man e Wolverine sono lì per aiutarla, ma quando attaccano Moira svanisce in un portale. Greycrow, tuttavia, ha scovato la sua posizione.

Grazie al potere telepatico delle Naiadi, Wolverine si era accordato con Mary Jane Watson affinché costei lo conducesse nel luogo dove è situato il corpo cybord di Moira. Il luogo si trova nella cattedrale di Sainte-Chapelle, in cui Spider-Man, Wolverine e Greycrow arrivano grazie ai poteri di teletrasporto di Gateway. Wolverine reca con se un disco che crea una carica elettromagnetica che confonderà i segnali di Moira e farà uscire Mary Jane prima che sia uccisa da lei, poiché Moira non ha alcuna intenzione di restituirle la vecchia libertà. 

Proprio mentre Moira sta per uccidere Mary Jane Watson, arrivano Spider-Man, Wolverine e Greycrow. Lo scontro vede Moira prevalere e Wolverine riportare gravi ferite. Peter e Mary Jane, di nuovo libera, tornano a New York, ma i due sono più distanti di prima. Mary Jane si sente ancora legata a Paul da un vincolo di responsabilità e Peter non riesce a capacitarsene. La seconda storia dell'albo è ricavata da The Amazing Spider-Man (vol. 6) n. 10 (904) collegata all'evento A.X.E.: Judgment Day. Testi ancora di Wells e disegni di Nick Dragotta.

Una bella storia rovinata dai pessimi disegni di Dragotta e già questo è un elemento che fa capire come in Marvel non tengano in conto il livello di qualità dei loro fumetti di punta. Il Celestiale noto come il Progenitore si è messo in testa di giudicare l'intera umanità e grazie ai suoi poteri onnipotenti può essere ovunque nello stesso momento. La storia si incentra sul giudizio di Peter Parker, che vede l'immagine di Gwen che lo osserva muta. Peter fa quello che sa fare meglio, cioè aiutare gli altri, sperando così di convincere il Celestiale su di lui. 

Ognuno con cui parla vede il Celestiale sotto la forma di una persona cara. Zia May vede il marito Ben e Kamala Khan la Capitan Marvel. Vede arrivare Norman Osborn in ufficio e si vergona nel pensare che Gwen, che lui ha ucciso, ora lo vede lavorare per lui. Ma i suoi timori sono infondati. Il Celestiale gli dice che è rimasto colpito dalla sua bontà, lo giudica degno e così gli presenta il suo dono, rivedere Gwen, la vera Gwen di nuovo, solo per pochi secondi. Il tempo di parlarsi e di ridirsi addio. Una storia che poteva essere raccontata meglio.

Nell'editoriale, Max Brighel spiega bene che la trama del giorno del giudizio è ispirata ad una ricorrenza ebraica in cui si chiede perdono a Dio per i peccati commessi contro di lui, mentre quelli commessi contro l'uomo possono essere cancellati solo dall'uomo. Ecco, Wells ha perso un'ottima occasione per evitare di fare uno spot alla cultura sionista che condiziona l'universo Marvel dalla sua creazione e che ad oggi nessuno scritto ha avuto il coraggio di cancellare liberando così il Marvel Universe dalla sua incidenza nefasta sulle storie. 

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