Passa ai contenuti principali

L'Uomo Ragno n. 815: recensione analitica

Il n. 815 dell'albo quindicinale L'Uomo Ragno ospita il primo numero della nuova serie Spider-Man (vol. 3), che, come molti che seguono gli aggiornamenti del blog, è stata affidata a Dan Slott con Mark Bagley ai disegni. La storia è la continuazione delle vicende della miniserie in cinque capitoli Edge of Spider-Verse (vol. 2), pubblicata nei nn. 810-812 e che ha visto Shathra minacciare la tela della vita e del destino con le sue vespe magiche (con cui ha assunto il controllo dei ragni di molte terre alternative). La storia si apre nel modo più classico.

Spider-Man ferma dei rapinatori che avevano rubato un furgone che trasportava materiali delle industrie Osborn. Spider-Man con il suo ragno-robot Insetto sistema la situazione. Proprio in quel momento, dal cielo sbuca uno sciame di vespe che minaccia tutti. Le ha inviate Shathra che così esordisce con un grosso attacco alla Terra-616. Sulla scena spunta anche Morlun e Spider-Man crede che sia lui l'artefice di tutto e così, memore del fatto che si tratta di un essere di enorme potere, gli si scaglia addosso senza permettergli di parlare e spiegare.

A dargli aiuto arrivano Spider-Woman, Miles Morales e Silk. Ognuno di loro ha sentito una voce nella testa che diceva loro di andare lì. In realtà, anche se non lo sanno ancora, le ha convocate Madame Web. I problemi iniziano quando il gruppo riesce a bloccare Morlun, poiché si apre un portale da cui esce Spider-Man Noir. Peter crede che sia lì per dargli aiuto, ma dopo vede il Peter di Terra-90214 pugnalare alle spalle Spider-Woman. La Donna Ragno però, inizia a sfibrarsi anziché morire. Quel pugnale serve per recidere i ragni dalla tela della vita.

In virtù di questo, sia la persona che tutto ciò che ha fatto svaniscono, come se non ci fossero mai state. Solo in quel momento, Morlun ha l'occasione di parlare e spiegare che è arrivato lì per aiutarli. Questa volta perfino lui è in pericolo e devono unire le forze contro il comune avversario. Qualche istante dopo arrivano sulla scena gli altri ragni sotto il controllo di Shathra, Spider-Uk, Spiderina e la Spider-Gwen. Il ritmo della storia è frenetico e i disegni di Bagley sono fantastici, ma il tono generale è quella di una storia per un pubblico di bambini. 

Da osservare che secondo il modello dello Spider-Verse concepito da Dan Slott, il mondo del telaio è indicato come Terra-001, in pratica la prima Terra dove tutto sarebbe cominciato. E' stato lì come narrato nella miniserie Edge of Spider-Verse (vol. 2), che la sorella di Shathra, Neith, ha avuto l'idea di costruire l'esistenza sotto forma di una tela dominata dal caso e con dei ragni che sono a guardia per evitare che tutto si disfi. In effetti, Spider-Man è uno di questi ragni a conferma di una nascita dell'Uomo Ragno non frutto soltanto di una coincidenza.

Commenti

Post popolari in questo blog

Max Bunker: è finita! Alan Ford chiude con il n. 660

Da ieri è stata diffusa la notizia che Alan Ford chiuderà tra un annetto con il n. 660 (oggi siamo arrivati al n. 651). La notizia è arrivata dalla bocca dello stesso autore Max Bunker in questa intervista  rilasciata al tg regione Lombardia. Chissà se l'avrà sollecitata lui o meno, ma sta di fatto che in appena un minuto e trenta secondi, con poche parole Max Bunker chiude un'epoca iniziata nel 1969 con il primo numero di Alan Ford. Da allora, le storie le ha scritte sempre lui, Luciano Secchi alias Bunker, sebbene i disegni sono stati realizzati da diversi artisti.  Perché chiude Alan Ford? Beh, sia per le vendite in calo (negli ultimi mesi, solo Diabolik per bocca dello stesso Gomboli, ha aumentato le vendite con nuovi lettori tra i giovani che arrivano ogni anno come ho spiegato qui ) sia per i costi di produzione che ormai non possono più essere sostenuti da un piccolo editore quale è oggi Max Bunker, che ha cominciato con la Editoriale Corno di suo cognato, passando per u

Grendizer U: il nuovo anime è una vera delusione

Con un annuncio a sorpresa, il grande Go Nagai tramite la sua casa di produzione Dynamic Planning e Manga Productions, ha fatto sapere che è in fase di realizzazione un nuovo anime su Ufo Robot Grendizer che in Italia è noto solo come Atlas Ufo Robot Goldrake. Sull'account Twitter ufficiale è apparsa l'immagine del nuovo robot oscurata ed in rete sono stati rilasciati i design dei personaggi di Actarus e di Alcor (noti ai fan nel doppiaggio storico, in realtà chiamati Daisuke Umon e Koji Kabuto). Domani sarà trasmesso il trailer di lancio in Giappone. Del ritorno di Goldrake si parlava già lo scorso anno (ne ho discusso qui ), quando venne detto che il nome dell'operazione era Project G, la gi stava per Goldrake. Devo dire di essere un po' deluso da ciò che si vede da queste prime immagini con un robot più longilineo e poco armonioso. I protagonisti Actarus ed Alcor sono ringiovaniti. Il primo sembra un ragazzino di 15-16 anni mentre nell'anime del 1975 era un uomo

Bunker disperato: ecco l'anastatica di Alan Ford

Pochi giorni fa, è uscito in edicola Alan Ford n. 658 di Max Bunker e Dario Perucca, che io ho mollato sei mesi fa, in quanto deluso dalla costante presa in giro che erano diventate le storie, senza trama, un barlume di filo logico (sembrando più che altro una serie di gag ideate da Bunker e incollate alla meglio da un più che disperato Perucca). La parte più rilevante di un albo, che si ha ancora il coraggio di offrire al prezzo folle di 5,00 euro, è data dall'editoriale Max Dixit. Ho dato subito uno sguardo sfogliando l'albo in edicola e lasciandolo lì (perché non sono tanto ingenuo da regalare all'editore i miei soldi per niente) e sono rimasto sorpreso. Si parla del nuovo formato di Alan Ford, che sarà più grande (forse un 15x23, chissà) dal n. 660 e che sarà venduto ad un prezzo ancora più alto (beh, non lo comprerò di certo, questo è sicuro), qualche accenno su Petra, di cui parla da tempo ma di cui finora non ha mostrato nulla e di Alan Ford n. 1. Si, ha annunciato l