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Alan Ford n. 649: Bunker se la prende con Putin

Chissà se Petra, nuovo personaggio di Bunker, sarà caratterizzato da storie senza senso logico come le attuali avventure di Alan Ford. Però siccome Bunker è anche l'editore si autopubblica le storie che nessun altro, nemmeno sotto tortura, manderebbe alle stampe. Ed anche il n. 649 è infatti un numero con una trama sconnessa, priva di una logica e senza una fine, con un mistero non spiegato e la sensazione di avere speso 5,00 euro per niente. Meno male che la collana chiude con il n. 660 e anche se collezionista/completista inizierò a risparmiare.

Ci sono i disegni di Alfredo Boschini meno spigolato di Perucca e il risultato non è male. Chissà se sarà lui a disegnare Petra o di nuovo Perucca farà tutto. Il titolo è Il signor Put. Questo tizio, che è diverso da quello che appare in copertina, è molto strano. Si presenta in una banca, deposita mezzo milione di dollari e investe tutto in un titolo che sta per crollare. Il titolo pochi istanti dopo risale e lui guadagna 1000 volte quanto investito. Siccome la banca non ha quella liquidità, gli rilascia un assegno. Fin qui tutto sembra abbastanza logico.

Poi iniziano le scene scollegate. Put va da Alan e chiede di custodire l'assegno, poi mentre si allontana in strada scompare sotto gli occhi di Alan e Minuette. Ancora confusi, decidono di depositare il titolo in una banca, ma mentre sono in macchina entrano in una galleria che secondo loro il giorno prima non c'era. Quando escono di fuori, non ricordano più molto, né di Put né dell'assegno e si ritrovano nel 1980. L'assegno è di appena 500 dollari. Irritato perché convinto di essere stato preso in giro, Alan viene convocato di urgenza da n. 1.

Questi vuole incaricarlo di omicidi, ma i bersagli sono dei personaggi storici morti. Alan esce fuori e nota che Minuette lo sta chiamando da una chiesa vicina per chiedergli di sposarlo. Alan gli ricorda che loro sono già sposati, poi irrompe Domitilla Scannagatti che vuole sposare Alan e uccide Minuette e il prete. Poi Alan uccide Domitilla. Alan si sveglia, è al volante mentre si sta dirigendo in banca per depositare l'assegno. Ha sognato tutto. Minuette gli fissa un appuntamento con lo psicologo dell'FBI, Tiger Reno, un ex pugile, ora strizzacervelli.

Al suo studio, scoprono che un allievo folle dello psicologo ha preso il suo posto cercando di convincere Alan a uccidere la moglie che entra insieme al vero Tiger accorso in quel momento e dopo garantisce che sistemerà tutto da solo. Esce poco dopo dicendo di avere eliminato il falso psicologo e prescrive ad Alan pillole che si rivelano avvelenate (un cane le afferra per caso e dopo averle ingoiate resta stecchito). E' chiaro che è successo: il falso psicologo ha ammazzato quello vero e Minuette lo uccide a sua volta. Si torna di nuovo alla trama principale.

Alan e Minuette decidono di tornare in banca a riprendere l'assegno per investire la somma, ma quando riaprono la cassetta di sicurezza l'assegno è diventato cenere. Fuori dalla banca rivedono il signor Put e nel seguirlo scoprono che sta entrando in un'altra banca dove ripete il suo numero. I soldi puntati su un titolo in discesa fruttano perché il titolo risale a cifre folli. Due agenti dell'FBI lo arrestano per stabilire che trucco c'è sotto, ma quando lo stanno interrogando in ufficio, Put svanisce sotto i loro occhi. Il signor Put è forse un prestigiatore?

L'editoriale è un post pieno di odio verso Putin con affermazioni che ricalcano la propaganda della cricca nazi-occidentale che descrive il presidente russo come chi ha attaccato un altro Stato senza motivo. Forse sarà l'età o timore di non inimicarsi il sistema ma quello che ha scritto Bunker contro Putin è assolutamente privo di senso lontano dalla realtà e anche assurdo poiché se ne augura la fine. A proposito, Max: i russi stanno vincendo in Ucraina. A Zelensky ed ai suoi amici nazisti resta la resa. La controffensiva ucraina è andata a putt@ne...

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