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I vecchi lettori sono stufi del Tex di Mauro Boselli

Sembra che Tex n. 759 sceneggiato da Mauro Boselli e disegnato da Andrea Venturi non sia piaciuto molto, anzi pare proprio che i lettori siano rimasti delusi. L'albo è uscito agli inizi del mese scorso e oltre al finale di una storia che ha visto Aquila della Notte andare nel Borneo in una sorta di unione tra le sue atmosfere e quelle salgariane. Un tale preambolo potrebbe bastare per rilevare che in casa Bonelli, anzi in casa texiana, sono alla frutta, senza più idee e lontani dalla realtà.

Ne hanno parlato gli utenti di Comicus, dove sotto questo profilo si respira maggiore libertà rispetto al forum dei texioni, in cui operano i watchdog bonelliani pronti a bannare chiunque osi criticare Boselli e infatti a fronte di pareri che sono una netta stroncatura, il Bos, come lo chiamano i suoi amici, finora non si è fatto vedere su Comicus dove scrive con il nickname Borden (lo stesso del forum texesco). I rilievi di critica sono i soliti: Boselli è verboso, noioso e pedante. 

In parte è così, poiché fino a quando ho seguito la serie del giovane Tex queste grosse criticità le ho notate pure io (poi ho smesso dopo che Boselli mi ha rivolto parole cattive, come ho spiegato qui). Quello che non va in Boselli è il suo essere pesante nei testi, un aspetto che il lettore medio di Tex, spesso con scarsa scuola, male sopporta. Poi ci mettiamo pure delle storie fiacche come trama, con situazioni trite e ritrite, la noia prende il sopravvento e la gente si sfoga sui forum. 

Tutto ciò in redazione Bonelli non arriva e anche se arrivasse, abituati come sono a non considerare le critiche dei fan (e anzi, reagendo in modo contrastante con comuni basi comunicative), non ci farebbero caso. La loro reazione al conseguente calo di vendite è quella solita: alzare il prezzo di copertina senza ammettere errori fatti. Loro non sbagliano, la colpa è sempre del lettore. Ma se in tanti fan smettono di comprare in così vasto numero un motivo ci sarà pure, giusto?

Tex è passato dalle 190.000 copie del 2014 alle 140.000 copie, con la perdita di 50.000 lettori in dieci anni e il crollo è coinciso con l'arrivo di Boselli come curatore (ha preso tale carica nel 2012). Anche se non è tutta colpa di Boselli e degli autori che ammette (la crisi economica, la progressiva scomparsa delle edicole, i tanti vecchietti perduti per i vaccini genici spacciati dai governi Conte e Draghi compromessi con le aziende farmaceutiche per sicuri quando non lo erano per niente). 

Fino a quando in Bonelli potranno andare avanti facendo finta che non esiste un problema nel mondo del Tex, che è il solo personaggio che giustifica la loro esistenza? Mandare via M. Boselli risolverebbe i problemi? O forse è troppo tardi e avrebbero dovuto liberarsene 4-5 anni fa quando era chiaro che il calo non si sarebbe fermato? Chissà cosa farebbe oggi Sergio Bonelli per sistemare queste cose. In fondo, M. Boselli è arrivato come curatore dopo la sua scomparsa. 

Se la Bonelli si trova in questa situazione così difficile la colpa non è solo di Boselli e di chi gli ha dato le chiavi del mondo texiano. L'editore è in crisi per le scelte di Sergio Bonelli che nei decenni ha mantenuto la sua azienda di famiglia immobile mentre il tempo passava, i gusti cambiavano, ma lui si arroccava sempre dietro a Tex e anzi sorrideva a chi faceva notare che il mondo fuori continuava ad andare avanti. Io oggi sono un fiero ex lettore bonelliano e così ho risolto tutto.

Oggi un albo Bonelli costa 4,90 euro e si dice che tra qualche mese il prezzo potrebbe salire a 5,30 euro. Cinque sacchi per un fumetto di scarsa qualità oggi sono un sacrificio che nessuna persona con un po' di senno farebbe mai. Come ho spiegato in altri articoli, il mio budget mensile per i fumetti è di circa 25,00 euro. Sono 50.000 lire secondo il vecchio conio. I lettori vecchi si sono resi conto di questa enormità: oggi Tex costa 10.000 lire! Appena venti anni fa costava 3.500 lire. 

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