Il n. 777 di Flash di Jeremy Adams con disegni degli ottimi Fernando Pasarin e Matt Ryan segna l'inizio di una nuova trama che esalta, per mio modo di vedere, le caratteristiche di Wally West come persona e che lo pone in netta antitesi rispetto a Barry Allen. Mentre Flash sta fermando dei supercriminali nel centro della città, viene risucchiato in un portale per sbucare a Gemworld, che è la dimensione delle fate dell'universo DC governata dalla bella principessa Amethyst.
Il gruppo deve scoprire dove si trova Eclipso e l'unico che può aiutarli è Dark Opal, uno dei villain più noti di Gemworld, che però in cambio chiede di essere lasciato libero. Nel frattempo, Flash, pur capendo gli sforzi dei suoi amici, chiede di essere rimandato a casa. Fate non può farlo contento perché lo sforzo implicherebbe una cotale quantità di magia da lasciare gli altri in difficoltà. Così Flash decide di aiutare gli altri eroi dato che, a differenza di altri, sembra immune da Eclipso.
Forse è per questo tale motivo che la lancia di Fate lo ha condotto su Gemworld. Grazie alle indicazioni di Dark Opal, il gruppo approda al centro di un crepaccio che punta dritto al centro del pianeta ma dove loro non possono andare a causa delle enormi forze magiche che lo presidiano. Flash sorprende tutti con una intuizione: mentre gli altri non capiscono perché Eclipso si troverebbe la sotto, Wally intuisce che il villain vuole usare il luogo come antenna di diffusione magica.
In questo modo, estenderà la sua incidenza su tutto il creato. In quel momento i suoi colleghi vengono posseduti da una forza minacciosa pronta a scatenarsi contro di lui e Dark Opal. Sulla Terra intanto i suoi figli Jai e Irey si sono cacciati nei guai. Jai sta annotando tutto ciò che succede in un block notes a modo di action log. Irey ha fatto amicizia con una nuova compagna di classe, Maxine Baker, che in realtà non fa altro che metterla nei guai e porla contro la sua stessa famiglia.
Una sera, contro il volere della madre Linda, Irey scappa di casa per andare da Maxine che deve mostrarle una cosa strana. Nell'articolo DC Nation si trova una intervista a Mariko Tamaki che era impegnata su Detective Comics nella run Shadow of the Bat (per l'esattezza sui nn. 1047-1058) che, spiega, che per lei lavorare con Ivan Reis è stato fantastico e che tutta la saga dovrà essere intesa come una graphic novel a puntate e che adora il mix tra la realtà ed il soprannaturale.
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