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L'Uomo Ragno n. 838: una sequela di putt@nate

Il n. 838 de L'Uomo Ragno si apre con la storia tratta da The Amazing Spider-Man (vol. 6) n. 35 del dicembre 2023 di Zeb Wells con disegni di Patrick Gleason, che non se la cava male, anche se l'abbondanza di tavole giganti da l'idea di una storia disegnata in fretta e furia a causa della pochezza dei testi e della trama che conclude la saga del Peter cattivo in quanto contaminato dai peccati di Norman Osborn. Il fatto che la malvagità di una persona possa essere racchiusa nella punta di una lancia come se fosse una forma di energia fa molto ridere. Più che scienza, sembra magia, comunque per niente credibile in concreto.

La storia si apre con una strage di mafiosi organizzata da un tipo che spiega che basterà dire al Signore del Crimine che è stato un certo Diamondback e a Mr Negativo che è stato Black Mariah e in tal modo scoppierà una gang war. Tutto in una tavola per fungere da preludio alla saga che si vedrà nei prossimi albi. Intanto, nel suo laboratorio Norman Osborn ha messo a punto una punta di diamante in grado di assorbire i suoi peccati e che ora sono nel corpo di Peter rendendolo malvagio come era lui quando assumeva i panni di Goblin. La scena si sposta sul luogo dell'attacco di Spider-Man a Mary Jane e Paul.

Una scena che aveva chiuso il numero precedente e che adesso viene sviluppata. Peter più che pazzo, è incazzato nero con Mary Jane che lo ha tradito con il figlio di un matematico folle. Insomma, più stronza che puttana e qui anche ridicola perché dotata di poteri che sono una presa in giro della battuta che fece quando conobbe Peter: hai fatto jackpot e infatti ai polsi ha dei bracciali che sembrano delle piccole slot machine da cui fluisce una specie di energia. Poi a un certo punto, prendono forma di carte da gioco e la stronza Mary Jane diventa una specie di clone di Gambit. Queen Goblin, intanto, torna all'attacco.

Vuole uccidere Spider-Man perché questi si è beccato i peccati che dovevano tornare da Norman Osborn. Mary Jane la ferma con una striscia di carte da gioco intorno al collo tirandola via. Quindi, Peter prende Paul e lo getta dal ponte di Brooklyn per farlo morire come Gwen per mano di Norman Osborn. Mary Jane fa appena in tempo a prenderlo al volo con i suoi poteri energetici. Nella mischia si getta pure il figlio di Kraven che si fa pestare a sangue da Spider-Man ma è contento perché dice che al contrario di suo padre non si è suicidato nella tomba dove Peter lo aveva bloccato con il fucile paterno. 

Ma ecco che alle sue spalle arriva Norman che trafigge Peter con la lancia assorbi-peccati e così Spider-Man è di nuovo in se. Peter viene accudito da Mary Jane che lo rassicura perché quando ha agito non era in lui, mentre Norman e Kraven's son si salutano di spalle con gli occhi guardinghi. Ritornato nella sua base, Norman consiglia a Peter di prendersi una vacanza mentre lui vede una immagine riflessa di se come Goblin sul tavolo e riflette sul fatto che i suoi peccati, anziché essere stati assorbiti dalla punta di diamante, sono tornati a lui. Il che è ancora più assurdo di tutto quello che finora è stato raccontato.

Questa sequela di puttanate costituisce la trama della storia e che, si. Avete ragione. Non si capisce un cazzo e sembra scritta dall'attuale Max Bunker in uno dei suoi momenti di confusione senile. Il livello è sempre pessimo anche nella storia successiva tratta da The Amazing Spider-Man (vol. 6) n. 36 uscito a dicembre 2023. Zeb Wells sempre ai testi ma stavolta con disegni affidati ad Ed McGuinness. Inizia una nuova saga dal titolo Il mistero di Re-Po per continuare a ridere. Ma l'unico punto rilevante della storia è il riferimento a Gang War in una sola tavola dove Testa di Martello giura la sua fedeltà a Silvermane.

Il resto della storia è basato su Rek-Rap, il demone del limbo fan di Spider-Man che, dopo essere stato potenziato, si è messo un costume come lui per lottare contro i cattivi. Un dialogo surreale avviene nella sede dell'ambasciata del Limbo a New York tra la regina dei goblin e cioè quella grandissima troi@ di Madelyne Pryor con il sindaco Luke Cage e Spider-Man. Cage è preoccupato perché Rek-Rap sta facendo un sacco di casini in città a causa dei suoi scontri con gli Invidiosi Sei e vogliono che questa attività cessi subito. La putt@na risponde che ci penserà lei e così scatena il suo terrificante Repossessor. 

Costui è una pianta gigante mostruosa con una faccia umana piccola che ricorda i mostri guerrieri generale Nero nel cartone animato di Great Mazinger. Intanto, Spider-Man non si fida delle garanzie della Pryor e così pensando che magari la zoccol@ farà qualcosa di male, si mette in moto. Trova Rek-Rap poco dopo che questi ha assaltato la soffitta di casa sua per delle misteriose scartoffie. In quel momento, sono attaccati da uno degli Invidiosi Sei, Octoball, che è una via di mezzo tra Octopus e una zucca gigante. Poi arriva Repossessor che ingloba prima Octoball e poi cerca di fare lo stesso con Rek-Rap.

Spider-Man glielo impedisce garantendo che sarà lui a riportare Rek-Rap nel Limbo. Prima di essere spinto via da un calcio di quest'ultimo, Repossessor afferma di conoscere Peter e che lui è Spider-Man. Negli editoriali pensavo che almeno Brighel si sarebbe scusato per avere presentato ai fan una storia che come da titolo sopra è una sequela allucinante di puttan@te, ma invece scrive pure che la prima storia gli è piaciuta e che è stata addirittura superiore ad una celebre saga di una ventina di anni fa (copiata in modo spudorato da Wells). Meglio stendere un velo pietoso su un Brighel ormai istituzionalizzato.

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