La storia ospitata nell'albo inedito di aprile, che corrisponde al n. 926 in assoluto, si può considerare la peggiore storia di Diabolik uscita quest'anno. Anzi, una non-storia di Diabolik, che in questo albo non compaiono se non in una manciata di scene e così anche il resto del cast classico della serie. Chissà che avevano in mente Mario Gomboli e Andrea Pasini, autori del soggetto, quando l'hanno ideata, però di certo non si trattava di una storia di Diabolik, una storia comunque scarsa, noiosa ai massimi e condotta avanti in maniera da mettere alla prova il lettore più paziente. Tre euro buttati questo mese.
Diabolik non ha rinunciato al suo obiettivo e anzi vorrebbe fare una sorpresa ad Eva con il prezioso. Fa delle indagini e con la maschera di Ginko si fa consegnare da un certo ispettore Carter di Brektal vari documenti riservati della polizia che indicano in Vera Sholl colei che la possiede. Vera è la moglie di Marco Sholl, noto tagliatore di pietre, che da più di un anno è sparito dopo che sembra avere fregato il boss Attilio Latham per avergli restituito dei falsi al posto degli originali su cui doveva lavorare. Intanto, Vera è diventata ricca ed ha continuato l'attività del marito. Punta così alla sua abitazione per il prezioso.
Qui però viene catturato da un tizio misterioso che lo blocca con un taser. Si tratta di Marco Sholl, che non è affatto morto. Anzi, propone a Diabolik, in cambio della sua liberazione due maschere per lui e la moglie con documenti falsi in modo da fuggire all'estero al sicuro da Latham. Diabolik accetta e contatta Eva Kant che di lì a un paio d'ore consegna a Marco ciò che voleva, poi insieme al suo amato tornano al rifugio. Insieme a maschere e documenti, Diabolik consegna a Marco anche i risultati delle sue ricerche e ne esce fuori una storia che a lui apre un mondo che il tagliatore di pietre non conosceva affatto.
Scopre così che la moglie lo ha ingannato. E' stata lei a consegnare dei falsi a Latham dandoli ad uno dei suoi collaboratori, tale Rudy, a cui ha fatto credere che in realtà è stata opera di Marco e che è fuggito. Tornato dal marito, gli racconta invece che Latham è convinto che sia stato lui a dargli i falsi e che è meglio se si rifugia nel sotterraneo dove sarà al sicuro. Lei intanto dirà a tutti che ha continuato la sua attività avendo appreso da lui i segreti del mestiere. Ora Vera è libera di fare la bella vita che ha sempre sognato con il marito che lavora per lei e con un boss della mala che crede che anche lei sia stata vittima.
Poi un giorno compie il passo decisivo mirando a impadronirsi della fetta degli affari di Latham, finge di aver notizie su dove si sia il marito e le passa a Rudy che poi le consegnerà al suo capo. Quindi informa la polizia che è certa così di trovare il boss latitante nella sua villa. Ma il blitz finisce male e Latham piuttosto che arrendersi preferisce essere crivellato dai poliziotti durante l'irruzione. Vera però porta al marito una versione diversa. Dopo essersi fatta pestare da un tizio dietro pagamento, dice a Marco che Latham ha messo una taglia su di lui. La sua conquista del potere è ormai ultimata e ora è al posto del boss.
Diabolik ha scoperto tutto ciò e nei documenti consegnati a Marco Sholl ve n'è una accurata descrizione. Sholl non ci pensa due volte e organizza la vendetta contro la moglie. Chiama Diabolik perché non riesce a trovare i preziosi nascosti da Vera in casa e prima di fuggire all'estero con la maschera di Diabolik attira la moglie nel sotterraneo lasciandola bloccata lì. Una storia in cui Diabolik e Eva Kant hanno un piccolo ruolo, del tutto inutile fungendo da strumenti per la vendetta di Marco Sholl. La domanda sorge spontanea: che cosa c'entra tutto questo con una storia di Diabolik? Davvero tre euro buttati.
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