Batman sempre più woke con uno scopo preciso: sostituire il bianco Bruce Wayne con un uomo di colore, nonostante le serie impostate con questi principi stanno chiudendo tutte per basse vendite. Si veda, ad esempio la fine che sta facendo il rilancio della linea DC/Milestone con vendite ridicole, ma alla DC vanno avanti a testa bassa. A costo di fallire (e di questo passo falliranno davvero) cadranno in piedi.
Costui è bravo, essendo un famoso scrittore ma la sua serie non sta andando perché gli americani trovano strano che Batman, da sempre bianco, ora debba essere di colore. Il razzismo non c'entra niente. Se un personaggio è nato in un certo modo, stravolgerlo e cambiandogli colore, cultura, sesso, ecc., non fa che far fuggire i fan. Nel n. 13 uscito il mese scorso, Ridley ha pensato di introdurre anche un Robin nero.
Si tratta di Tiffany Fox, sorella minore di Jace Fox (deduco che Julius Fox ha tre figli, allora), che decide di intraprendere la lotta al crimine dopo avere visto la sua amica Kayln entrare in una gang da strada. E Tiffany, accusata da lei di non fare niente, inizia ad allenarsi come Robin per aiutare il fratello, che per inciso, durante Dark Crisis, le ha prese di santa ragione (e non poteva essere diverso, d'altronde).
I am Batman è pubblicato in Italia dalla Panini in cartonato nella serie DC Collection. Finora è uscito un solo numero, il 55, contenente i nn. 0-5 della serie originale. Ridley, come dicevo, è un ottimo scrittore ma ha senso sprecarlo per fare della propaganda woke di basso livello? Non sarebbe stato meglio metterlo sulla serie principale di Batman e liberarsi delle trovate imbarazzanti finora di Chip Zdarksy?
0 comments:
Posta un commento