In questo pezzo ho trattato del grosso flop del film Diabolik 2: Ginko all'attacco e nell'indicare gli elementi che, per me, hanno contribuito al disastro mi sono rifatto anche ai giudizi di altri siti di cinema, i quali hanno stroncato in coro il secondo capitolo della saga per la regia dei fratelli Manetti. Il primo film costò 10 milioni di euro, di cui soltanto 2,6 tornarono dagli incassi nelle sale. Un disastro di epiche misure.
E invece qualcuno ha deciso, nella sua visione delle cose, che i film di Diabolik non sono un fiasco! Il fatto è successo in una discussione su un gruppo Facebook dove il mio pezzo viene condiviso. Più o meno, il 90% degli intervenuti è rimasto d'accordo con la valutazione del mio pezzo è che è quella, come detto sopra, della stragrande maggioranza degli esperti di cinema e comics. Ma non Mario Gomboli intervenuto.
Non so se era lui, dato che il profilo recava il suo nome, ma nessuna immagine o magari Gomboli tiene il profilo riservato al massimo della privacy. Ecco cosa ha scritto: I gusti possono essere contraddittori... i fatti, no. Il primo film dei Manetti non è stato un flop ma un successo anche economico. E il secondo ne segue le tracce. Chi dice il contrario non sa come si calcola bilancio di un film. Che studi. Era Gomboli?
Parla di fatti ma non dice quali. Sostiene che il film dei Manetti non è stato un flop ma un successo economico e il secondo film ne segue le tracce. Al che io rispondo: Allora perché non ce lo spieghi tu, Mario Gomboli? I fatti oggi sono: 10 milioni di euro investiti e 2,6 milioni di euro incassati. Tutti i siti di cinema hanno stroncato il vostro film con giudizi che oserei definire drammatici e penosi al tempo stesso.
E tu mi vieni a dire, qui, che il primo film non è stato un flop. Di grazia, puoi riferire dati tecnici che indicano che avete incassato più dei 10 milioni di euro investiti? Nessuna risposta ma io mi sono fatto un paio di domande: Gomboli è davvero convinto di quello che ha scritto? La stragrande maggioranza dei siti di cinema hanno stroncato i film dei Manetti di Diabolik, evidenziando il flop, ma per lui non è vero. Mah.
Sono preoccupato perché in quanto lettore di Diabolik credo di avere il diritto che il fumetto che io, con i miei soldi, contribuisco a tenere in vita in edicola sia ben trasposto su pellicola. Leggere tantissimi pareri negativi non è una bella cosa e forse magari a Gomboli non interessa. Lui è sicuro che i due film di Diabolik sono stati un exploit economico e io allora sono preoccupato per il futuro del fumetto di Diabolik.
Qualcuno ha cercato di sostenere che i soldi persi in Italia i due film di Diabolik li guadagneranno all'estero e qui davvero cascano le braccia nel leggere ditali assurdità. Finora è stato venduto in una manciata di Paesi ma Diabolik come personaggio all'estero è SCONOSCIUTO. Sul fatto che sia così oggi non si può discutere. Cito il titolo di una critica apparsa su Wired: la tragedia che è il film dei fratelli Manetti.
AGGIORNAMENTO: Mario Gomboli e ammesso che sia davvero lui, ha risposto ancora nei commenti in cui il mio pezzo è stato linkato e anziché indicare delle fonti, allegare grafici, ecc., ha insistito con la sua posizione secondo cui i film di Diabolik non sono stati un flop. Di tutti gli interventi ho gli screen, giusto per evitare che si perda traccia di questo botta/risposta, che mi lascia perplesso per l'approccio.
Gomboli: L'ignoranza è un problema, come spiegare in due parole che il bilancio economico di un film - di tutti i film -- NON dipende più dagli incassi del botteghino se non in minima parte? Che contano gli sponsor, i contributi fiscali, i diritti televisivi e, perché no?, le edizioni straniere. Allora si vede che tutti i siti che hanno stroncato i film sono tutti ignoranti. Gomboli insiste con la sua posizione ma senza dati.
Chi ha contestato il mio intervento nulla sa di bilanci... ed infatti da anni prevede il prossimo fallimento di Bonelli e Astorina. Per fortuna invano. Questa proprio non l'ho capita, né ho capito con chi mi abbia scambiato. Sai, di bilanci ne capisco abbastanza, Gomboli. Ed a questo punto, sarebbe cosa gradita che questo bilancio del film venisse reso pubblico in modo da permettere di compiere delle analisi tecniche.
Quindi, fino a quando Gomboli (ammesso che sia lui negli screen) non indicherà fonti precise e non pubblicherà il bilancio del film restano le sue parole che costituiscono in mancanza di dati solo una opinione non riscontrata dai fatti, specie quando la grande maggioranza dei siti di cinema hanno stroncato il film. Gomboli può dire ciò che vuole di sponsor, diritti tv, ecc., ma se il prodotto è piaciuto così poco... dai...
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