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Sull'arrivo della Baraldi alla cura editoriale di Dylan Dog ho trattato qui e qui, tra i pezzi più recenti per parlare di quegli aspetti di questa controversa vicenda che i tanti siti pro-sistema non coprono per non farsi nemici autori, editori, addetti vari e affini. Ho già spiegato che il nuovo Dylan sarà uguale al vecchio perché non c'è stata rottura con il vecchio regime e forse al di là di ciò che appare all'esterno è possibile che all'interno, come spiegato nei link citati, le cose siano diverse.

Ieri la nuova curatrice ha rilasciato una intervista ad uno youtuber, che ha poi postato il relativo video che conferma quel che si temeva: nessuna rottura rispetto al deludente passato, bensì continuità con una linea editoriale finora rivelatasi fallimentare. Alla domanda come sarà il nuovo Dylan, la Baraldi al minuto 02:50 spiega che la storia della "nuova gestione" creata da lei si vedrà già ad ottobre! Questo è un fatto che dimostra che il "cambio" era stato già stabilito tempo fa.

Alla Bonelli le storie che arrivano in edicola sono sviluppate con una precedenza di almeno 1-2 anni e quando la Baraldi ha detto che tra cinque mesi uscirà una storia della nuova gestione significa che se ha iniziato a lavorarci uno oppure due anni fa, già nel 2021 il destino di Recchioni era stato deciso. Se no, ove fosse stata una scelta recente, i lettori avrebbero dovuto attendere non meno di un anno per vedere un prodotto del nuovo regime. Infatti, nel 2013 Recchioni spiegò ciò.

Affermò che la prima fase sarebbe stata una revisione di storie già pronte ma che la sua impronta si sarebbe vista dopo oltre un anno con la seconda fase di quello che sarebbe stato il suo rilancio "flop". E ora la Baraldi afferma che tra cinque mesi si vedrà una storia della nuova gestione a conferma, come detto, che oggi si parla di cambi che sono stati decisi molto tempo fa. Immaginatevi un Recchioni che per due anni sarà stato curatore solo sulla carta mentre la Baraldi agiva.

La Baraldi ha, infatti, definito questa storia verso ottobre come la sua prima "storia creata da nuovo". Una grossolana ingenuità che le sarà scappata senza volerlo. Ma come sarà il nuovo Dylan? L'intervistatore chiede di farlo tornare di culto ma come fa oggi un personaggio dei fumetti ad essere di culto se si muove, parla e ragione secondo modi di 30-35 anni fa? La stessa Baraldi conferma che non userà tanto il cellulare (se non in rari casi) e non si avvarrà della tecnologia. 

Le incredibili affermazioni della Baraldi si odono dal minuto 07:00 del video linkato. In pratica, un Dylan vecchio che ai giovani apparirebbe come una sorta di reperto archeologico. Possibile che alla Bonelli non capiscano che se vogliono che Dylan Dog ritorni un cult deve essere rappresentato in modo diverso e giovane per parlare ai giovani? No, per quanto assurdo possa essere è proprio così. Ciò spiega anche la continuità con la vecchia gestione. Questo Dylan nasce già vecchio. 

Alla Bonelli sono quindi ancora intrappolati in una sorta di loop ma del resto se sopravvivono grazie ad un fumetto come Tex, comprato solo dai vecchi non ci si deve meravigliare che non siano in grado di capire che un rilancio come quello della Baraldi ha zero possibilità di riuscita. E poi perché insistere con la Baraldi che già come scrittrice delle storie di Dylan ha raccolto più critiche che consensi? Perché non puntare su un giovane curatore invece di una di cinquant'anni?

Delle due l'una: o non sono in grado di capire o non vogliono capire perché per loro accettare l'idea che fino ad ora hanno sbagliato tutto e che tenersi Recchioni per nove anni è stato un errore, è troppo. Per fortuna non tutti gli editori sono così. Diabolik, per quanto sia figura classica, rappresenta una specie di anomalia. E' l'unico personaggio del fumetto italiano che ogni anno è letto da un numero consistente di nuovi e giovani lettori. Ne ho parlato qui. In Astorina ci sanno fare.

Forse perché Gomboli è uno più pratico a differenza di chi prende le decisioni in casa Bonelli e non c'è da stupirsi se la Baraldi precisa che il suo Dylan (che é poi lo stesso di Recchioni) non userà i mezzi della tecnologia. Quindi, alla Baraldi verrebbe da chiedere: scusa, allora in che modo speri che un giovane degni di attenzione questo fumetto? Il fatto poi che di queste scelte in Bonelli si vantino pure è quasi una sorta di provocazione alla quale i fan rispondono con indifferenza.

C'è poi l'inesperienza della Baraldi, che in tutto ha scritto una decina di storie di Dylan e basta. Almeno Recchioni veniva da un decennio di altre esperienze nel campo del fumetto. E che dire di questo Lanzoni, un altro sconosciuto che dicono i fan essere marito della Baraldi, che fungerà da assistente curatore (ma che significa essere assistente di un curatore???) e che anche lui non ha mai scritto un fumetto in vita sua? Esiste un senso logico (anche piuttosto vago) in queste scelte?

E Busatta ora a che serve? Pagano due curatori quando potrebbero affidare anche il Maxy alla Baraldi e risparmierebbero uno stipendio. Un curatore che dirigerà una testata e un altro curatore che dirigerà tutte le altre? Boh! La Baraldi afferma che il Color Fest continuerà ad essere una collana esperimento. Questa storia della sperimentazione non ha mai convinto nessuno, a giudicare da ciò che si legge in rete. Che significa sperimentare? Finora il Color ha venduto pochissimo. 

La verità potrebbe essere altra poiché buona parte dei 45.000 lettori che ancora comprano Dylan Dog sono collezionisti, poiché non si sa per quali motivi, è nato il collezionismo intorno a questo personaggio. Ecco quindi la certezza che il collezionista continuerà a comprare la serie qualsiasi cosa infilino dentro le storie. Verso il minuto 12:00 la Baraldi ha detto che per curare Dylan non farà un nuovo libro per il suo editore Giunti. Curare Dylan Dog rende molto di più?

Possibile dato che R. Recchioni da quando divenne curatore di Dylan Dog fece subito capire dalle foto postate sui social che il suo tenore di vita era salito tantissimo. Abiti firmati, moto, macchine nuove, casa nuova, ecc. Lei dice che la scelta è dipesa dal fatto che Dylan merita tutta la sua attenzione. Mah, dieci pagine a settimana di un nuovo libro potevano uscire. Ripeto: forse è stato un ragionamento basato sulla convenienza poiché progetta di stare su Dylan per molto tempo.

Posted by at maggio 14, 2023
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