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Da poco è disponibile nelle edicole ancora aperte il n. 441 di Dylan Dog, ultimo della gestione Recchioni. Dal prossimo numero, il 442, ci sarà Barbara Baraldi come nuova curatrice. Della vicenda della fine della fallimentare gestione Recchioni e dell'arrivo della Baraldi ho già parlato in maniera ampia nei vecchi articoli (che potete trovare con l'aiuto della funzione cerca a destra sulla home page). Qui dirò solo che, come spiegato in quei pezzi, la scelta, per quanto mi riguarda, è sbagliata e in effetti tanti lettori in rete hanno espresso perplessità. 

Tutti si aspettavano il grande nome, quello della rottura con il vecchio regime ma si prosegue sullo stesso binario (morto) con la Baraldi, che è stata tra le più criticate della gestione Recchioni, forse perché, tra le altre cose, la Baraldi scrive libri e non si può definire una scrittrice di fumetti nel senso classico della parola. E poi hanno tirato dentro anche questo Claudio Lanzoni, un nome sconosciuto che quasi subito è stato identificato come il marito della stessa Baraldi. Non è questo il problema, dato che i soggetti di Claudio Lanzoni sono stati criticati. 

Il problema vero è che Lanzoni fino a pochi mesi fa non ha mai scritto fumetti. E così arriviamo al nocciolo della questione: ad occuparsi oggi di Dylan Dog sono due non fumettisti con esperienza nel settore ai minimi termini. Possibile che in casa Bonelli abbiano affidato la loro seconda serie più venduta a persone prive di un background tanto da far pensare che forse a tirare le fila possa essere ancora Recchioni, che in questo numero 441 saluta i fan ringraziando tutti come fece quando nel n. 4 della quarta stagione di John Doe salutò i lettori.

Si tenga ancora conto del fatto che questa decisione di chiudere con Recchioni con il n. 441 non è stata presa di certo il mese scorso. Le programmazioni in casa Bonelli sono come minimo vecchie di 12 mesi e quindi la scelta di chiudere con il fumettista romano risalirà ad un anno fa. Ciò ha permesso alla Baraldi di dire che il suo primo numero, tutto nuovo, sarebbe uscito già ad ottobre '23 (perché programmato almeno un anno fa quando lei era di fatto già la curatrice). Nel n. 441 compare perfino un redazionale di Sclavi (lo ha scritto davvero lui?).

In questo articolo, Sclavi dichiara che Lanzoni è il marito della Baraldi e quindi Dylan sarà gestito da due persone sposate che non vengono dal mondo del fumetto e non si possono definire fumettisti nel senso pieno e classico del termine. Viene da chiedersi: possibile che non ci fossero fumettisti esperti in grado di prendere il posto di Recchioni? Forse si, anzi di certo si per cui la scelta appare irrazionale. O avranno pensato che ormai Dylan è spacciato nelle edicole? Con 45.000 copie (secondo indiscrezioni) può dire tuttavia ancora molto. Ma così?

Posted by at maggio 31, 2023
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