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Bonelli flop anche in libreria: i dati rivelati all'Arf

Qualche giorno fa ho parlato del progetto della Bonelli di abbandono delle edicole e di transizione verso il circuito delle fumetterie e delle librerie e con distribuzione anche sugli store digitali, tra cui Amazon. Uno sviluppo imposto non dalla presa d'atto da parte dell'editore di avere finora sbagliato tutto, perché in casa Bonelli non vi è spazio per l'ammissione di errori, ma dalla consapevolezza che le edicole stanno sparendo. Secondo stime recenti, tra 5 anni non esisteranno più. 

Il futuro di Tex e soci è, quindi, in fumetteria/libreria e su Amazon ma ad un prezzo (e forse ad un formato più alto) in virtù delle tirature e delle vendite che saranno inferiori a quelle di oggi e di un tempo. Ciò perché, al di là della progressiva scomparsa delle edicole, la Bonelli è un editore che non ha futuro perché i giovani non leggono i suoi albi in quanto legati a un'epoca che non esiste più. I giovani d'oggi leggono solo manga (tant'è che la Star è diventata la prima casa italiana).

Che alla Bonelli non lo capiscano e non vogliono accettare la realtà è data anche dal modo assurdo con cui hanno sostituito Recchioni alla gestione di Dylan Dog con una persona, Barbara Baraldi, la quale non esprime alcuna diversità rispetto a quel fallimentare ciclo. Quindi, di che parliamo? Se oggi la Bonelli è ancora aperta è solo grazie a Tex e ai suoi vecchi lettori sessantenni che lo comprano. Il resto non esiste. Il resto dopo anni di serie flop è la presa d'atto della nuova realtà.

Ciò perché davanti alla prospettiva della chiusura totale, l'alternativa è sempre migliore. Così, è nato questo progetto di abbandono delle edicole, che ha subito una accelerazione dopo il fallimento della linea Audace. Da allora, tutte le nuove testate sono state proposte come serie di volumi in libreria, dopo è possibile restare con tirature basse (circa 5.000 copie) e vendite che oscillano tra 1.000 e 3.000 copie (se va bene) ma ciò significa anche remunerazioni molto più basse.

Un paio di giorni fa la discussione è proseguita sul forum di Comicus a fronte di un post di un utente, Preacher73, che ha riportato le parole di un autore Bonelli (Mammucari) incontrato all'Arf di Roma, il quale ha confermato la situazione descritta sopra e cioè le nuove serie, se ci saranno, verranno presentate solo in libreria dove si può stare con venduti di 1.000-3.000 copie. Le tirature doppie o triple rispetto alle vendite per invadere le edicole (come una volta) non ci saranno più.

Hanno detto di Mr. No Revolution, uno dei progetti più assurdi degli ultimi anni, con cui pensavano di modernizzare il personaggio di Jerry Drake in salsa pro-sistema e pare che abbia venduto molto meno di 10.000 copie (io sapevo 5.000), mentre quando hanno presentato la maxiserie dello stesso personaggio però in salsa classica ha venduto una media di 14.000 copie (andando bene). Non potevano insistere di più perché Mister No è il classico personaggio non politcally correct.

Ne ho parlato qui e qui. La discussione è proseguita con i soliti post di chi non si meraviglia di questa realtà e di chi non l'ha accetta. Ci sono stati perfino un paio di interventi di Recchioni che si è precipitato lì per difendere la sua fallimentare gestione di Dylan Dog sostenendo che se la Bonelli volesse, potrebbe coprire ancora con tirature doppie o triple le edicole. Ma non lo fa perché, aggiungo io, sanno molto bene che i giovani soprattutto i loro fumetti non se li filano per niente.

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